News
L’Italia e la bomba demografica
di Massimo Calvi
Tra trent’anni l’Italia avrà un problema molto serio: il numero di pensionati sarà uguale, se non superiore, al numero di persone al lavoro. In pratica i bambini nati negli ultimi dieci anni e quelli che verranno alla luce da oggi in avanti possono già mettere in conto di dover “mantenere” almeno un pensionato ciascuno. Non si deve essere esperti di welfare per rendersi conto che si tratterà di una situazione insostenibile. La causa principale di questa bomba a orologeria è demografica, cioè è frutto del basso livello di nascite che caratterizza il nostro Paese da anni. Ma a incidere è anche il fatto che troppe persone si ritirano dal lavoro troppo presto, perché vengono espulse dal sistema produttivo in quanto ritenute anziane, non sono formate a sufficienza, oppure non riescono più a reggere determinati ritmi di lavoro.
L’allarme è stato rilanciato dall’Ocse, l’organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica, nel rapporto Working Better with Age, presentato a Tokyo dal direttore per l’Occupazione, il lavoro e gli affari sociali, Stefano Scarpetta. Il problema non è solo italiano, anche se riguarda in particolare il nostro Paese.
Guardando agli attuali schemi pensionistici, entro il (continua a leggere https://www.avvenire.it/economia/pagine/pensioni-e-figli-italia-in-tilt)