«La vita, un principio indisponibile. È la democrazia che ne ha bisogno»

Aperto un ciclo di webinar sui 30 anni di “Evangelium vitae”

«La rivendicazione assoluta della libertà, sconnessa da una affermazione almeno non pregiudiziale nei confronti della vita, è una posizione che lascia l’uomo solo”. Come si ritrova ad essere chi, pur di porre fine alla condizione di sofferenza, chiede di porre fine alla propria vita. Monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, l’ha ribadito con forza nei giorni scorsi alla fine del webinar di formazione su “Valore e inviolabilità della vita umana. 30 anni di Evangelium vitae” organizzato dall’Ufficio Cei per la Pastorale della salute: «Noi siamo a favore della libertà. Ma significa liberare da un dolore ingiusto con le cure palliative, farci prossimi alle persone, anche offrendo una compagnia». Intorno al malato va creato un supporto concreto, per non lasciarlo mai solo, garantendo cura e solidarietà. Ma bisogna anche proteggere i più fragili dai rischi di una società che non dà valore all’esistenza umana.

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