Così fragile è il vetro della pace

È una casa come le nostre, con una bella cucina chiara. Due donne stanno davanti ai fornelli: una ha indosso un grembiule che pare nuovo, di quelli che si mettono nelle ricorrenze importanti, quando si vuole preparare una cena speciale. Parrebbe proprio d’essere in una delle nostre case. Ma, un attimo: una deflagrazione violenta, lo spostamento d’aria che spacca i vetri delle finestre e manda in frantumi piatti e ciotole. Le due donne cadono a terra in ginocchio, forse sono ferite ma sono vive. Attorno a loro però non è andata in pezzi solo la cucina, ma la casa e la vita intera.

Dove saranno ora i figli, e il marito? Irraggiungibili, dai cellulari muti. E ogni cosa di colpo è sovvertita, ogni cosa è stravolta nella cucina bianca di Vinnytsia, verso la Moldavia, ben lontana dal Donbass. Come se tutto ciò che era prima fosse finito. Un’altra foto. È una strada come le nostre, con auto e aiuole finalmente verdi dopo il lungo gelo ucraino.

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