Giovanni Paolo I beato il 4 settembre

«Roma sarà una vera comunità cristiana se Dio vi sarà onorato non solo con l’affluenza dei fedeli alle chiese, non solo con la vita privata vissuta morigeratamente, ma anche con l’amore ai poveri. Questi – diceva il diacono romano Lorenzo – sono i veri tesori della Chiesa; vanno, pertanto, aiutati, da chi può, non soltanto ad avere, ma ad essere di più, senza che vengano umiliati ed offesi con ricchezze ostentate, con denaro sperperato in cose futili e non investito – quando possibile – in imprese di comune vantaggio».

Così Giovanni Paolo I nell’omelia che tenne durante la Messa per la presa di possesso della Cattedra romana nella Basilica Lateranense, il 23 settembre 1978, nel corso del suo pontificato di soli 34 giorni (26 agosto – 28 settembre 1978). Nella sede della Cathedra romana, attraverso il santo martire Lorenzo – la cui importanza ecclesiale è paragonata anche liturgicamente a quella degli apostoli (“apostolorum supparem”) tanto che Prudenzio, cantandone le lodi, lo chiama “console perenne della carità”, colui che con la carità fa splendere la gloria di Roma – l’allora Successore di Pietro e Vescovo di Roma, Giovanni Paolo I riproponeva così la grande Tradizione della Chiesa che scaturisce dalla fides romana, fonte di carità, perché la Chiesa di Roma da sempre riconosce come suoi tesori inestinguibili il bene della fede, il depositum fidei, e i poveri, che della ricchezza sia spirituale che materiale della Chiesa sono i destinatari e i fruitori privilegiati.

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