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Ricordata la difesa di Livorno del 1849
Nella mattinata del 13 maggio si è celebrato il 173° Anniversario della difesa di Livorno avvenuta il 10-11 maggio 1849, a cura del Comitato livornese per la promozione dei valori risorgimentali. Cosa avvenne nel 1849? Il Granduca Leopoldo II di Toscana non volle accettare i cambiamenti democratici che venivano richiesti dalle città toscane e per questo fuggì su una nave inglese per raggiungere Gaeta, da qui chiese aiuto agli austriaci per poter riprendere il proprio potere. Il Feldmaresciallo austriaco Costantino d’Aspre con le sue truppe prese d’assalto la città e i cannoni aprirono una breccia tra la Porta San Marco e la Barriera Fiorentina. Nonostante l’accanita difesa della popolazione, Livorno dovette soccombere. La celebrazione, come quella degli anni precedenti, ha avuto inizio da Porta San Marco, da Piazza Enrico Bartelloni, che fu uno dei maggiori difensori della città.
In questo luogo sono confluiti gli studenti delle scuole cittadine con bandiere e striscioni, accompagnati dai loro insegnanti, presenti anche numerosi rappresentanti delle Associazioni d’Arma e del volontariato. Nella Piazza si è tenuta una rievocazione storica con i costumi dell’epoca e con la cerimonia dell’alzabandiera. Preceduto dalla banda musicale si è poi formato un corteo di studenti e cittadini che dopo aver percorso la Via Garibaldi ha fatto sosta davanti al Monumento a Giuseppe Garibaldi nella omonima Piazza. Alla presenza delle autorità civili e militari, al suono dell’attenti, sono state collocate due corone d’alloro tra due Carabinieri in alta uniforme.
Molto seguito, specialmente da parte dei giovani studenti, è stato l’aviolancio dei Paracadutisti della Brigata Folgore in Piazza della Repubblica. Da un aereo Chesna, a circa 1200 metri d’altezza, sulla verticale della Piazza, si sono lanciati quattro paracadutisti della Scuola atletica di paracadutismo di Pisa: due sergenti, un caporale maggiore e un caporale, tutti con molta esperienza nei lanci, uno dei militari ha toccato terra portando la bandiera della Folgore e l’ultimo una enorme bandiera Tricolore, i quattro hanno centrato l’obiettivo posto su un lato della Piazza, a dimostrazione della loro superba preparazione.
La celebrazione è terminata in piazza del Municipio al suono della Banda e con la deposizione di alcuni mazzi di fiori alla lapide dei caduti posta all’ingresso del Palazzo Granducale. In Comune, nella Sala del Consiglio, l’iniziativa si è conclusa con le parole del Presidente Caruso e della Vice-presidente, quindi la prof. Cecilia Gambacciani, presidente del Comitato, ha ringraziato gli intervenuti per la partecipazione delle scuole e per il loro grande lavoro svolto, e ha aggiunto che dopo due anni di mancanza di manifestazioni importanti a causa del Covid, si apriva finalmente la speranza in un futuro migliore che doveva vederci tutti sempre più uniti. Alcune delle dirigenti del Comitato hanno offerto dei gadget di riconoscimento per l’aiuto svolto nell’organizzare l’evento.
Tra i premiati: l’Ammiraglio dell’Accademia Navale Biagi, il Comandante della Folgore, la Sindaca di Collesalvetti e quello di Fauglia, l’Assessore Regionale Francesco Gazzetti, che ha mostrato ai presenti la teca in cui viene conservata la bandiera della città di quelle gloriose giornate.
Nel pomeriggio, alla Terrazza Mascagni, per la prima volta, sempre a cura del Comitato per i valori Risorgimentali, si è tenuto il “ballo ottocentesco” che ha visto l’impiego di numerosi figuranti nelle danze animate da uomini e donne nei costumi tipici di quell’epoca.