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Giubileo della comunicazione, c’è una Porta da varcare
Il primo grande evento dell’Anno Santo (Roma 24-26 gennaio) è una proposta per giornalisti e operatori

Non è una semplice coincidenza, ma una volontà precisa che porta con sé un messaggio impegnativo. Il Giubileo del mondo della comunicazione, primo grande “raduno” del calendario giubilare, sfugge alla casualità degli eventi, lanciando un appello a quanti lavorano nel settore mediatico. In un tempo di contrapposizioni e polarizzazioni, l’Anno Santo interpella gli operatori della comunicazione e dell’informazione sulla forza ed estrema debolezza del linguaggio odierno. Non si tratta di questione tecnica o teorica, ma di essenza di una professione che, al pari delle altre, è una vera e propria chiamata da vivere ancora oggi con una profonda adesione personale. Il Giubileo ricorda proprio questa dimensione “spirituale” dell’opera comunicativa, insieme al suo valore sociale che si concretizza nel contributo alla crescita della comunità. In questo senso la continuità temporale, tipica della comunicazione e dell’informazione, trova nei mesi giubilari un punto di riferimento per comprenderne il valore.
* Direttore Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali della Cei