Linea…di pensiero. Un po’ di silenzio

Una riflessione sul tempo che viviamo

Gennaio è un mese che fa riflettere sul bisogno di silenzio. La natura che si ferma e che invita alla quiete. Il silenzio che avvolge ogni cosa. Il freddo pungente che invita a stare al chiuso e ad apprezzare il calore di luoghi accoglienti e familiari.  Immagino i luoghi di fede, quali i monasteri, i santuari, le abbazie avvolte nel clima e nel silenzio invernale. Penso ad esempio a  Montesenario, Vallombrosa, Camaldoli, La Verna, Sant’Antimo, posti che offrono esperienze di fede, che aiutano a crescere umanamente, a far nascere amicizie, a conservare nel cuore ricordi indelebili. Adesso con poche frequentazioni di turisti e pellegrini. Solo monaci e monache, frati e suore dediti all’ora et labora. Luoghi intrisi di silenzio che richiamano l’ascolto. Il bisogno di ascoltare perfino il silenzio! Farebbe bene a tutti liberarsi dall’orgia di troppe parole intrise di “bla bla” ridondanti, insignificanti e improduttive, che consumano il tempo e lo sprecano. Sottolineava il filosofo Blaise Pascal che “il dramma degli uomini è non trovare mezz’ora di silenzio al giorno”. Problema di sempre! Di allora (siamo nel 1600) e di oggi, era dei social – digitale tecnologica! Tutti necessitiamo di silenzio, di pace, di pause da vite frenetiche e piene di troppa supponenza, aggressività, arrivismo. Per tornare all’essenziale, a dare il giusto valore al tempo che abbiamo a disposizione, a riempirlo di bene, di affetti, di attenzioni.

Ed ecco una riflessione del monaco di Camaldoli, don Bernardino: “tutti abbiamo bisogno di silenzio per scoprire l’altro, umano o divino che sia. È un linguaggio necessario. Quando  due persone si vogliono veramente bene, riescono a trasmettere il loro amore anche solo guardandosi negli occhi, avvicinando i loro volti. Non parlano. Ma quella comunicazione misteriosa, fatta appunto di sguardi, genera vita, voglia di stare insieme, condivisione di un pezzo di strada”.