Pensiamoci su
Linea…di pensiero. Educhiamo alla generosità
Una riflessione sul tempo che viviamo

Il mondo ha bisogno di generosità. Quando la generosità viene meno aumentano i divari tra il bene e il male, tra la ricchezza e la povertà. Anche i rapporti umani si incrinano e diventano un inferno! La generosità non è solo dare cose materiali. Il generoso dona soprattutto il suo tempo, si china sull’altro e lo sostiene. È presente quando serve, quando è necessario che ci sia. Il generoso si presta, si adopera, si prodiga. Il generoso genera vita, dona sollievo, opera per il bene dell’altro. Comprende i bisogni dell’altro e fa di tutto per soddisfarli. Anzi, spesso li anticipa creando sorpresa e stupore. Il generoso offre anche le cose, spesso necessarie e gradite, ma solitamente condivide ciò che ha, toglie a sé per dare all’altro. È emblematico il racconto nel Vangelo della vedova che dona tutto quello che ha. Solo due monetine. Non dona come i tanti ricchi il superfluo (ciò che avanza!) ma appunto dona tutto quello che ha. La generosità offre e non priva, non è un meno che manca ma “un di più” che genera vita!
Essere generosi fa bene a se stessi e agli altri. Crea relazioni solide, sviluppa legami, fa nascere amicizia. Ed ecco allora l’importanza di educare alla generosità, pilastro fondamentale per la crescita umana. I bambini generosi sapranno godere delle cose e non essere schiavi delle cose. Sapranno essere generosi nel dare, non “tasche chiuse”, generosi nel donare il tempo, generosi con l’atteggiamento (dispensare gioia, sorrisi, gentilezza, strette di mano, abbracci). Il generoso dice “questo è mio” ma un mio che può anche essere tuo, può essere perfino “nostro”. Anche Turoldo ha cantato nella sue poesie il bisogno della generosità e lo chiede perfino a Dio: “Vieni con la tua generosità e il distacco dalle cose, con il tuo amore e la pazienza”.