Inaugurata la nuova sezione del Museo della città di Livorno

Anche un'opera della Diocesi nella nuova sezione del Museo

Il Museo della Città di Livorno si è rinnovato.
Ieri, il Sindaco Luca Salvetti ha inaugurato la nuova sezione  di arte antica , moderna e medievale che racconta la storia della nostra città.
L’idea è stata quella di allestire un percorso organico che racconti la multietnicità e plurinazionalità di Livorno attraverso le sue molteplici identità.
Diversi sono stati i contributi e le collaborazioni istaurate, tra questi ricordiamo quello con la Comunità Ebraica e con la Diocesi di Livorno.
Quest’ultima ha concesso in comodato d’uso per due anni il busto di San Gregorio illuminatore di Andrea Vaccà del 1714 circa. 
Il busto proviene dalla chiesa degli Armeni che dopo la sua distruzione  ha trovato collocazione nella chiesa di Santa Maria del Soccorso insieme ad altre due  sculture ottocentesche di Paolo Emilio Demi che sono collocate nella prima cappella a destra ( San Giovanni Battista e la Maddalena).


“Livorno è una città nuova, voluta e fondata dai Medici per essere il crocevia dei traffici commerciali tra il Mediterraneo orientale, quello occidentale e il nord Europa – ha sottilineato il curatore scientifico, Paolo Cova -. Incrocio di genti, d’arte, di mestieri e di culture, città poli-nazionale perché qui riescono a ritagliarsi un ruolo di rilievo importanti comunità straniere: ebrei, greci, armeni, fiamminghi, olandesi, danesi, inglesi, tedeschi e francesi qui hanno prosperato. Una storia incredibile e plurisecolare che non solo ha lasciato una miriade di testimonianze artistiche e una rara stratificazione architettonica ma che è pilastro basilare della cultura livornese di oggi. L’intento è che questa visita al museo con i suoi piccoli e grandi tesori vi spinga a immergervi nella città, per perdersi poi nel mirabile intrigo di strade, piazze, monumenti, chiese e fortezze, tra il porto e il mare, per scoprire ieri come oggi una babilonia di genti e di culture. Qui vi è un unico capolavoro e si chiama Livorno.”