L’umanità minacciata dalle disparità, condonare nel 2025 il debito ai Paesi poveri

Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace 2025

“Che il 2025 sia un anno in cui cresca la pace!”: a ridosso del Giubileo, che avrà inizio il 24 dicembre, e in vista della 58° Giornata mondiale della pace che si celebrerà il 1° gennaio, Papa Francesco torna ancora una volta a invocare la pace, quella “vera e duratura”, quella che va oltre i cavilli contrattuali o i compromessi umani, quella donata da Dio ai cuori disarmati che non fanno calcoli, che non si impuntano sull’egoismo e sullo sconforto per guardare, invece, al futuro con speranza.

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Contro la logica dello sfruttamento occorre un cambiamento culturale

“Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”, scrive Francesco nel suo messaggio. Il versetto della preghiera del Padre nostro diventa così fondamento e sprone per avviare un cambiamento culturale grazie al quale le relazioni con gli altri non siano più governate da “una logica di sfruttamento”, dove il più forte prevarica il più debole.

Nel “villaggio globale interconnesso” che è oggi il mondo – afferma il Pontefice – occorre mettersi in ascolto del grido dei poveri e della terra, del grido “dell’umanità minacciata”, perché “nessuna persona viene al mondo per essere oppressa”, ma “siamo nati per essere liberi secondo la volontà del Signore”.

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