News
Hollerich: non nominare il Natale è una dicriminazione verso i cristiani
Dopo Danzica nel 2009 e Madrid nel 2014 sarà Bratislava ad ospitare le Giornate sociali cattoliche europee. L’appuntamento di questa terza edizione è fissato dal 17 al 20 marzo del prossimo anno, e il tema sarà “L’Europa oltre la pandemia: un nuovo inizio”.
L’iniziativa è promossa dalla Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea (Comece), dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) e dalla Conferenza episcopale slovacca, in collaborazione con il Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale.
Queste Giornate «sono importanti perché mostrano che i cristiani, i cattolici, sono vivi» nel nostro Continente e che possono «lavorare per la solidarietà e per il benessere di ciascun cittadino di questa Europa, specialmente per i giovani e per l’avvenire che abbiamo a cuore tutti». Lo ha spiegato il cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Comece, presentando ieri l’evento nella Sala Stampa vaticana. Il cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, ha sottolineato che saranno le due encicliche di papa Francesco, Laudato si’ e Fratelli tutti, a guidare riflessioni e proposte, con la speranza che le Giornate possano mettere in atto in Europa e nei vari ambiti una «spiritualità della fraternità».
Ai lavori delle Giornate parteciperanno oltre 300 delegati inviati dalle Conferenze episcopali europee, giovani, accademici, politici. Tre i temi- chiave: cambiamento demografico e famiglia; trasfor-mazione tecnologica e digitale; ecologia e cambiamento climatico. L’arcivescovo di Vilnius, Gintaras Grušas, presidente del Ccee, ha rimarcato che le tematiche che verranno affrontate evidenziano «la necessità di prendersi cura delle giovani generazioni, che sono le protagoniste e non solo le spettatrici di questo rinnovamento; prendersi cura delle realtà sociali più fragili, dei poveri e dei migranti, perché a tutti sia offerta una vita dignitosa; a prenderci cura dell’ambiente che ci circonda, partendo da una profonda conversione ecologica».
L’iniziativa, ha spiegato l’arcivescovo di Bratislava Stanislav Zvolenský, presidente della Conferenza episcopale slovacca, ha scelto per il logo l’immagine di San Martino di Tours con la sua conversione al cristianesimo dopo aver incontrato e soccorso un mendicante. E ha offerto alcuni dettagli dell’evento, compresi i nomi dei principali relatori: Cècile Renouard, Milos Lichner, Dubravka Suika, il vescovo Paul Tighe e suor Alessandra Smerilli.
In coda alla conferenza stampa Hollerich, ha anche risposto ad una domanda sul documento poi ritirato dalla Commissione europea che invitava le istituzioni europee ad evitare, per rispetto della diversità, nomi riconducibili alla religione cristiana come il Natale. Lo ha fatto ricordando che papa Francesco ha definito, a ragione, questo atteggiamento «anacronistico ». «Non nominare il Natale – ha aggiunto il porporato – ma utilizzare altri modi di dire come “festività d’inverno” o altro significa mettere in pratica una discriminazione nei confronti dei cristiani che non può essere accettata». Oltretutto «è anche un passo politicamente non buono perché spinge i cattolici verso i partiti populisti». «Dobbiamo piuttosto incoraggiare i politici – ha insistito infine il cardinale Hollerich – a non avere paura di politiche ispirate dalla fede cristiana», perché «se i cattolici vedono questi politici, penso che non cadano nella trappola di politici populisti che usano il nome della cristianità per le loro ideologie»