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Il Catechismo, tesoro da riscoprire
Un doppio anniversario ecclesiale segnerà il 2022: ricorreranno infatti i sessanta anni dall’apertura del Concilio e i trenta dal via libera alla pubblicazione del Catechismo per volontà di san Giovanni Paolo II. Due eventi legati nel profondo. Come ben emerge dal libro 23 cardinali commentano il Catechismo della Chiesa cattolica ( Tau; pagine 480; euro 25) uscito in questi giorni. Un testo che papa Francesco «ha apprezzato vivamente». E il Pontefice «si congratula con quanti l’hanno realizzato, in particolare con gli eminentissimi autori dei singoli capitoli», riferisce il cardinale Francesco Monterisi che a Bergoglio ha fatto giungere la bozza finale. Monterisi rende note le parole del Papa in apertura della presentazione del volume lunedì nella chiesa di Santa Maria in Traspontina a Roma. A Francesco è stata inviata anche una copia speciale. E un’altra verrà recapitata a Benedetto XVI che ha concesso di pubblicare nel libro un’analisi sull’attualità dottrinale del Catechismo scritta quando era cardinale.
Nove le porpore intervenute all’evento, due delle quali in collegamento video: Béchara Boutros Pierre Raï dal Libano e poi Edoardo Menichelli. Presenti nella chiesa affidata ai carmelitani i cardinali Angelo Bagnasco, Gerhard Ludwig Müller, Giovanni Battista Re, Franc Rodé, Leonardo Sandri, Robert Sarah oltre a Monterisi. Proprio al porporato pugliese si deve l’idea del volume che è stata concretizzata da Marco Italiano, curatore dell’opera alla quale ha lavorato otto anni, che si apre con la prefazione del presidente della Cei, Gualtiero Bassetti. Un’iniziativa editoriale «coraggiosa, attuale, urgente e ardita», secondo Bagnasco, che arriva «in un momento dominato dalla crisi della ragione e quindi della verità che riguarda sia la fede sia la visione dell’uomo». E sottolinea Monterisi che nel libro riflette sulla virtù della prudenza e sull’ottavo Comandamento “Non pronunciare falsa testimonianza”: «È diffusa una colpevole ignoranza religiosa. Si è erosa la conoscenza delle cose sacre, anche perché sono venuti a mancare i catechisti o non se ne sono formati seriamente». Ecco allora che il libro «intende collaborare allo sforzo della Chiesa» per «una catechesi viva e adatta al tempo presente». O, secondo il curatore, vuole «accorciare le distanze tra il clero e il popolo di Dio».
A Müller si devono i contributi sul sacramento della Confermazione e sul sesto comandamento “Non commettere adulterio”. Una Parola che non può essere ricondotta solo alla «morale sessuale » ma che «oggi ha un rilievo antropologico». Perché «protegge la fondamentale differenza fra uomo e donna» e chiama «alla responsabilità verso il corpo e l’anima» mentre si ipotizza una «cyber esistenza che combina elementi biologici e tecnologici» o si investe sullo «sviluppo dell’immortalità fisica che nega la vera immortalità: quella di vivere con e in Cristo». Il cardinale Raï firma la meditazione sull’Unzione degli infermi. Un sacramento su cui «i fedeli hanno bisogno di essere catechizzati», afferma, perché in troppi lo ritengono un anticipatore della morte. Da Menichelli – che nel libro commenta il quarto Comandamento “Onora il padre e la madre” – l’invito a «una paziente e rinnovata evangelizzazione» e a far fronte ai «grandi sfilacciamenti» che minano «il ministero della procreazione affidato all’uomo e alla donna». La virtù della giustizia è approfondita da Sandri per il quale la società «sembra aver smarrito la grammatica fondamentale dell’umano, che culmina in tutte quelle forme in cui l’uomo e la sua inviolabile dignità sono calpestati o manipolati ». Pertanto «i credenti sono chiamati a riproporre e testimoniare la fede che a livello concreto è contenuta nel Catechismo». Da Bagnasco il richiamo a non contrapporre l’«incontro attrattivo e personale con il Signore » al «corpus dottrinale che è dilatazione del mistero di Dio». L’arcivescovo emerito di Genova propone nel volume una riflessione sul Padre Nostro. Preghiera che, chiarisce, «rivela il vero volto di Dio».
Il ricavato della pubblicazione andrà ai bambini sordi della Palestina che frequentano l’istituto Effetà di Betlemme nato da Paolo VI. Un ponte solidale promosso dall’associazione Res Magnae e dalla Fondazione Giovanni Paolo II. «E Terra Santa e Catechismo – ricorda il vice presidente della onlus, il vescovo Rodolfo Cetoloni – sono intimamente collegati perché ci avvicinano al Risorto».