News
Otto giorni di luce
Quest’anno mentre i cristiani accendono la prima candela per l’inizio del nuovo tempo liturgico dell’Avvento che prepara alla festa del Santo Natale, gli ebrei oggi hanno acceso la prima candela della kannukkia. Questo perche da oggi e per otto giorni essi celebrano Hanukkà, la festa ebraica delle luci, amata da grandi e piccini. In questa festa, come è noto, accendono lumi in numero crescente ogni sera da una fino a otto, per celebrare la vittoria della luce sull’oscurità nell’epoca del solstizio invernale, ma anche la capacità del popolo ebraico di conservare la propria forza e identità, ossia la propria “luce” specifica, nonostante le tenebre e gli oscurantismi di tante epoche difficili. La Festa delle luci che gli ebrei celebrano a cavallo dei mesi kislev e tevet (a dicembre) commemora la consacrazione (in lingua ebraica ḥănukkāh) di un nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme, avvenuta nel 165 a.C. in seguito alla cacciata dei Seleucidi. Nel II sec. a.C le forze del sovrano Antioco IV Epifane occupavano militarmente la Palestina, riscuotevano tributi dagli abitanti (principalmente di fede ebraica) e intensificarono la politica di ellenizzazione iniziata dall’impero macedone. Il Tempio, in cui venne eretta una statua di Giove, fu in parte utilizzato per delle cerimonie pagane. Le elites ebraiche si ribellarono all’assimilazionismo voluto dall’impero seleucida; oggi ricordiamo in particolar modo il sacerdote Mattatia e i suoi figli, chiamati in seguito Maccabei. Con il successo della rivolta e la riconsacrazione del Tempio, i Maccabei istituirono la festa di Hanukkah. Fu ordinato che venissero riaccese le luci del candelabro, che da quel momento avrebbero dovuto ardere permanentemente. Secondo il Talmud babilonese, l’olio d’oliva che si riuscì a reperire sarebbe potuto bastare per una sola giornata; i sacerdoti decisero di procedere comunque con il rituale, e la loro fede fu premiata con un miracolo divino: nonostante il poco olio, le candele continuarono a dare luce per ben otto giorni, il tempo necessario per produrre altro olio puro. Anche la comunità ebraica di Livorno accorsa numerosa al Tempio pur nel rispetto delle norme Covid ha voluto dare inizio a questi giorni di festa con tanta gioia adempiendo ad uno dei precetti relativi alla festa che è quello di “rendere pubblico il miracolo”. Per questo si usa accendere i lumi al tramonto o più tardi, quando c’è ancora gente nelle vie, vicino alla finestra che si affaccia sulla strada, al fine di rendere pubblico il miracolo che avvenne a quel tempo. Negli ultimi anni anche nelle grandi piazze di molte città italiane, viene issata un’enorme Chanukkià i cui lumi vengono accesi in presenza di numerosi intervenuti.