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Livorno di ieri e prospettive future
Nella sala Ferretti della storica “Fortezza Vecchia” è stato presentato il volume: “Livorno, città, porto, territorio” che reca il significativo sottotitolo “Un racconto dalla fine del miracolo economico alle crisi e alle sfide del nuovo secolo”, pubblicato dall’editrice A.L.A. (Associazione Liberi Autori). Ne è stato autore l’Ing. Pietro Marini, già ingegnere capo della Provincia e suo Direttore Generale. Moderatore della presentazione è stato invece il Direttore del “Tirreno”, Stefano Tamburini, che ha animato l’incontro ponendo agli intervenuti puntuali quesiti e sollecitando risposte.
Ha preso subito la parola il Presidente dell’Autorità Portuale, Luciano Guerrieri, che ha detto che il libro fornisce una ricostruzione ampia e precisa dei fatti storici che sono importanti da conoscere da parte di tutti, così come l’introduzione di Claudio Frontera evidenzia una “continua volontà di fare” anche se poi la sua attuazione è molto complessa. Si tratta -ha continuato- di un racconto affascinante in relazione allo sviluppo della città. C’è la necessità di lavorare sul territorio malgrado la mancanza di spazi portuali, con una programmazione lungimirante che sappia affrontare i traffici del futuro. Siamo già partiti per la realizzazione della Darsena Europa, ma ci vorrà ancora un anno per arrivare ai lavori effettivi. Questo intervento consentirà al porto di far crescere i traffici grazie appunto alla “liberazione di spazi”, ciò significa dialogare con tutto il resto del territorio privilegiando anche le connessioni logistiche. Si vogliono aumentare i traffici del porto ma anche incontrare le esigenze delle nuove attrattive con strumenti adeguati. Sono necessarie progettualità innovative in accordo con la sostenibilità ambientale, cioè con la difesa della Costa a livello del mare dato che tra non molti anni, a causa del clima, dovremo confrontarci con un metro di acqua in più. Queste problematiche ci spingono a lavorare insieme in un’ottica di sistema, il libro di Marini ha il merito di portarvi l’attenzione con lo scopo di “governare meglio la complessità facendo gioco di squadra”.
E’ quindi intervenuto l’Ing. Marini proponendo tre chiavi di lettura del suo studio. La prima è quella di una città senza territorio, è stato detto Livorno “città senza contado”, infatti la geografia fa storia, si sviluppa solo la zona interna, finalmente negli anni ’80 si apre verso Est grazie ai contenitori. La seconda chiave di lettura sono i collegamenti verso Sud, qui si nota una mancanza di collegamenti con il territorio che sono presenti ancora oggi, in questo caso Marini ha fatto una critica alla Regione per la sua mancanza, nel tempo, della valorizzazione della Costa. La terza chiave di lettura è data dal fatto che la città è stata priva di centri di potere decisionale. E’ un fatto -ha detto- meno evidente ma ha condizionato lo sviluppo della città, poi con le dismissioni delle partecipazioni Statali si è creato il vuoto. Ora il nuovo Piano regolatore portuale che incontra il Piano regolatore della città si interseca con una nuova visione dello sviluppo sostenibile.
Il Direttore Tamburini ha sottolineato la passione dell’Ing. Marini e che l’ordine con cui ha realizzato le sue ricerche sono una lezione per tutti fatte in modo garbato senza salire in cattedra. Ha quindi preso la parola il Sindaco, Luca Salvetti, che ha ricordato i primi suoi incontri, da cronista, con l’Ing. Marini, ricavandone sempre “puntualità e precisione” da parte di un conoscitore profondo del territorio, per cui i suoi studi rimangono anche oggi un punto di riferimento. Anche nel libro -ha aggiunto- il porto vive momenti altalenanti dato che i traffici si sviluppano in modi diversi. Il futuro è nella connessione tra Darsena Europa, snodo ferroviario, interporto e logistica. Bisogna agire però in unità di intenti, l’obiettivo comune si può raggiungere solo se si lavora insieme rinunciando anche a qualche interesse particolare. La città è mancata nei centri decisionali, bisogna perciò creare una nuova classe politica perché “Livorno se lo merita, Livorno, a differenza di altre città, ha tutte le possibilità di svilupparsi”.
Tamburini nel dare poi la parola all’ultimo relatore, l’ex Presidente della Provincia, Claudio Frontera, ha evidenziato che la sua introduzione al libro non è un “amarcord” ma offre un valore aggiunto di discussione. Frontera dopo aver evidenziato quelle che Marini aveva chiamato “anomalie” da lui vissute in prima persona, l’indicazione finale del libro era quella del “guardare avanti”. Il suo -ha chiarito Frontera- non è un saggio socio-economico anche se è ricco di documenti, la sua originalità consiste nell’accostare “tensioni generali ed esperienze dirette”. La finalità del suo racconto è civica, è passione civile, testimonianza talvolta di una realtà che non si ascolta volentieri. Marini fa parte dell’Associazione Rinascita per Livorno, che in campo politico ha dato e da il proprio contributo per la crescita del tessuto socio-culturale della città. Come Presidente della Provincia ho spesso beneficiato delle sue iniziative che hanno messo sempre in primo piano le potenzialità del nostro territorio. Le sfide per Livorno sono impegnative e dal libro si percepisce la delicatezza di queste sfide. Livorno è una città nata dall’alto, per decreto e per l’intervento dello Stato, e tutto ciò ha funzionato fino al declino delle Partecipazioni Statali. Poi un salto nel vuoto dovuto anche alla mancanza di “un dibattito pubblico” di cui oggi si sente il bisogno. Un dibattito che deve proporre una visione concreta, pratica e pragmatica, solo così riusciremo ad inverare quella “nostalgia del futuro” che è la vera chiave di lettura del libro.
Al termine sono intervenuti il Presidente dell’Associazione Rinascita che ha fornito al Sindaco alcune linee del suo programma, e il Prof. Rodi dell’editrice A.L.A. che in sei anni ha stampato circa 115 libri.