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Il primo tassello per andare verso una vita autonoma e indipendente
Il contagio del bene è quello su cui puntano le associazioni nel promuovere la ‘catena delle assunzioni’ per le persone con la sindrome di Down. Infatti il tema che caratterizzò la Giornata mondiale nello scorso marzo (hiringchain. org) viene oggi rilanciato daCoorDown, che rappresenta 59 associazioni, in occasione dell’odierna Giornata nazionale delle persone con sindrome di Down. Un tema che, dopo la fase acuta della pandemia, può essere letto anche come voglia di ripredere un discorso interrotto: ‘Ripartiamo’ è infatti il messaggio lanciato dall’Associazione italiana persone Down (Aipd), con le sue 56 sedi in Italia.I dati dicono che solo una piccola minoranza delle persone con sindrome di Down hanno la possibilità di lavorare. Ecco perché la campagna TheHiringChain punta sull’esempio: più le persone con sindrome di Down sono assunte e viste al lavoro, più crescerà la possibilità che si aprano loro nuove porte. Se nel mondo oltre 900 aziende hanno contattato le associazioni, in Italia 60mila persone hanno visitato la piattaforma che rappresenta lo strumento di connessione tra datori di lavoro e organizzazioni nazionali. In Italia sono 15 i tirocini e le assunzioni di persone con sindrome di Down in via di definizione.Certamente non basta un messaggio o a un video. «Il lavoro da fare è tutti i giorni nel concreto – ammette Antonella Falugiani, presidente di CoorDown –. Ecco perché abbiamo recentemente promosso una tavola rotonda con aziende che hanno già una tradizione di assunzione di persone con sindrome di Down e altre che stanno valutando questa possibilità. Dopo Ferragamo, prima azienda ad avere aderito alla ‘catena delle assunzioni’, abbiamo riscontrato interesse anche in altre aziende, anche se a volte frenate da perplessità e timori. Tuttavia siamo convinti che più vedremo i nostri figli con la sindrome di Down lavorare in luoghi diversi, più la società da un lato si stupirà, uscendo dallo stereotipo che siano adatti solo alla ristorazione, da un altro lato ne trarrà beneficio. Dopo la scuola, spesso per i ragazzi Down non c’è nulla, ma il lavoro è il primo tassello per andare verso una vita autonoma e indipendente. Certamente per gli inserimenti lavorativi occorrono tutor che aiutino nella relazione e nell’acquisizione delle competenze». Anche Aipd nazionale, l’Associazione italiana persone Down, guarda ai nuovi inizi delle attività autunnali. Lo slogan ‘ Ripartiamo’ vuole invitare alla speranza e alla fiducia, per rimettersi in viaggio. Aipd ha avviato in questi giorni nuovi tirocini e inserimenti lavorativi. A Roma, Emanuele sta iniziando un tirocinio di 6 mesi finalizzato ad assunzione presso Leroy Merlin; Alice ha iniziato un tirocinio di 6 mesi presso il negozio Adidas di Castel Romano. Giorgia e Francesco, a Taranto e a Bergamo, firmano in questi giorni un contratto a tempo determinato di 6 mesi presso C& C Consulting; Claudia, a Caserta, inizia un tirocinio di 6 mesi presso Clayton Carinaro; Ilaria inizia un tirocinio di 6 mesi presso Decathlon Bolzano. Altri due inserimenti lavorativi stanno per partire con Decathlon e con Procter& Gamble.L’inserimento di una persona con disabilità sui luoghi di lavoro, sottolinea CoorDown, porta benefici non solo al diretto interessato ma a tutta l’azienda, con un impatto positivo su spirito di squadra, motivazione dei colleghi e soddisfazione dei clienti. E oggi, in oltre 200 piazze nel nostro Paese, CoorDown è presente con stand e materiali informativi e distribuisce messaggi di cioccolato (del commercio equo e solidale) chiedendo un contributo per sostenere le attività delle associazioni e promuovere progetti di inclusione lavorativa.