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L’iniziativa
Un bollino sulla vetrina che permetta di riconoscere bar, ristoranti e alberghi “a dimensione di famiglia”. Un circuito virtuoso di locali pronti ad offrire servizi dedicati a genitori, figli neonati e adolescenti e nonni. E una ricerca facilitata delle strutture family friendly attraverso una piattaforma online: basterà un clic per vedere quali sono i più vicini a casa e cosa propongono.
A realizzare il progetto, denominato “Spazio famiglia” e finanziato dalla Presidenza del Consiglio, sono Fipe-Confcommercio, il Gruppo Donne della federazione e il Forum nazionale delle associazioni familiari che hanno firmato un protocollo d’intesa per darne avvio e sviluppo. Il documento prevede un iniziale coinvolgimento, nei prossimi mesi, di 500 realtà tra Palermo e Roma (le città pilota) in grado di rispondere alle esigenze dei nuclei familiari nelle categorie ristorazione, ospitalità e cultura. In tutta la Capitale saranno 350 le strutture con lo speciale marchio di qualità. Ma quali sono i servizi a misura di famiglia che verranno garantiti dal “bollino”? «La presenza all’interno dei locali di un angolo fasciatoio o di tavolini senza spigoli, per esempio – risponde Valentina Picca Bianchi, presidente delle Donne imprenditrici di Fipe-Confcommercio – ma anche di menù speciali (con una scelta di pappe e omogeneizzati per i più piccoli), spazi all’aperto con giochi per bambini e tovagliette usa e getta da colorare». Ma sono solo alcune delle opportunità che l’iniziativa consente.
«Il nostro compito – spiega Picca Bianchi – sarà quello di fornire alle realtà che vorranno certificarsi come family friendly tutti gli strumenti necessari a modificare la loro offerta, adattandola alle esigenze delle famiglie. Un compito di consulenza e formazione che intendiamo fare all’interno dei bar e dei ristoranti italiani che potranno così qualificarsi e godere di una riconoscibilità e specificità particolari». «Con questo progetto – prosegue la presidente dell’associazione – vogliamo dare un segnale a coloro che amano condividere momenti di convivialità con tutta la famiglia e che hanno bisogno di luoghi con servizi particolari e con un’offerta disegnata su misura per loro. Vogliamo creare una rete di locali che siano percepiti come luoghi, appunto, familiari. E vogliamo farlo a partire da Roma e Palermo, certi che l’iniziativa si espanderà a macchia d’olio al resto del Paese aprendo al target delle famiglie un nuovo mercato». Il progetto valorizzerà gli esercizi pubblici già pronti, quelle capaci di mettere subito a disposizione della clientela i propri servizi, «che diventeranno i loro punti di forza», precisa la presidente delle imprenditrici. E sarà una apposita commissione di esperti (di cui faranno parte anche rappresentanti delle associazioni delle famiglie) a valutare le qualità delle strutture da inserire nell’elenco disponibile sul web, quelle che posseggono i requisiti richiesti.
Inoltre, sono state annunciate diverse iniziative, pensate in collaborazione con un’associazione che opera a Milano, per aiutare chi è affetto da gravi patologie neurologiche, a scegliere una pietanza o una bevanda o a mangiare usando speciali stoviglie. «Tra queste, infatti – spiega Valentina Picca Bianchi – è prevista anche l’adozione da parte di bar e ristoranti di una tovaglietta comunicativa con i simboli o le illustrazioni del cibo proposto nel menù: consentirà di rendere le ordinazioni più semplici per quelle persone con disabilità o che non sono in grado di farsi capire facilmente».