Gesù intercessore assoluto: prega per gli altri, per tutti, anche per coloro che lo condannano

Gesù “non è stato un filantropo che si è preso cura delle sofferenze e delle malattie umane: è stato ed è molto di più. E’ stato quello, ma di più”. Lo ha detto il Papa, nell’ultima catechesi sulla preghiera, pronunciata nel Cortile di San Damaso. “In Lui non c’è solamente la bontà”, ha spiegato Francesco a proposito della preghiera di Gesù: “C’è la salvezza, e non una salvezza episodica – quella che mi salva da una malattia o da un momento di sconforto – ma la salvezza totale, quella messianica, quella che fa sperare nella vittoria definitiva della vita sulla morte”.

Ricorda il Papa che “Gesù prega anche sulla croce, oscuramente avvolto dal silenzio di Dio. Eppure sulle sue labbra affiora ancora una volta la parola ‘Padre’. E’ la preghiera più ardita, perché sulla croce Gesù è l’intercessore assoluto: prega per gli altri, per tutti, anche per coloro che lo condannano, senza che nessuno, tranne un povero malfattore, si schieri dalla sua parte. ‘Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno’. Nel pieno del dramma, nel dolore atroce dell’anima e del corpo, Gesù prega con le parole dei salmi; con i poveri del mondo, specialmente con quelli dimenticati da tutti. La preghiera di Gesù ed intensa, unica, è il modello della nostra preghiera”.

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