Linea…di pensiero. Tempo di vacanza, in città

È tempo di vacanza ed è proprio bello anche saper rimanere nei propri luoghi di vita. Si può fare vacanza anche senza “andare”. Ma saper gustare i luoghi dove viviamo. Farlo da “turisti”, cambiando prospettiva e apprezzando quello che il territorio dona. Spesso viviamo in posti senza neppure conoscere pienamente quello che hanno come ricchezza culturale. Ci viviamo come fossero dormitori: lavoro e casa senza alcuna vita sociale e culturale. È tipico di tanti luoghi scelti solo per comodità dove le persone non si radicano. Ma sono nomadi “entra-esci” e non hanno alcun attaccamento a dove risiedono. E così si conosce poco o nulla di quello che rappresenta la storia di paesi e città cosiddette minori rispetto a quelle più appetibili per i loro enormi beni culturali. Ma anche nei piccoli centri sono presenti capolavori di cultura. Partendo solo dalla chiesa o dalle chiese in esse presenti (Fa riflettere come piccoli parsi talvolta hanno perfino più chiese!).

Ogni opera realizzata con il contributo dei fedeli di quel territorio, di generazione in generazione. Luoghi di culto e di relazione, di comunità vivente. In particolare è bene conoscere le storie di tante persone semplici in essi radicati. Farsi raccontare da loro quel “poco” da visitare che poi diventa “un molto” che arricchisce. Perché non sono le cose che riempiono ma sono le relazioni che portano frutti. È fare spazio all’altro che mi genera. Senza l’altro la vita non è completa, è ammezzata!