Pace giusta, prigionieri, bambini e cibo: l’Ucraina “chiama” la Santa Sede

Invoca il «miracolo della tanto desiderata pace» il cardinale Pietro Parolin davanti all’immagine miracolosa della Madonna di Berdychiv, proclamata dai vescovi latini patrona dell’Ucraina. Una pace che «agli occhi di molti può sembrare impossibile» mentre il Paese vive «l’ora buia del Calvario», dice nella Messa che celebra domenica nel santuario mariano a 180 chilometri da Kiev e che è il fulcro spirituale della sua visita di cinque giorni in Ucraina. Parole con cui il segretario di Stato vaticano lascia intendere che al momento non ci sono le condizioni per un dialogo “negoziale” fra Mosca e Kiev e tantomeno per una tregua. Ma «il Papa vuole aiutare ad aprire sentieri che portino a una soluzione della guerra», aggiunge. E lo fa anche inviando il suo primo collaboratore nella nazione invasa per «offrire un piccolo contributo che passa pure dai colloqui politici», afferma Parolin per spiegare la prospettiva diplomatica del suo viaggio. Colloqui al centro della giornata di lunedì 22 luglio e poi della mattinata di oggi martedì 23 luglio quando il cardinale incontrerà il presidente Volodymyr Zelensky.

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