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Tanti cristiani ancora oggi perseguitati e uccisi per la fede
Viviamo «in un tempo di martirio, ancor più dei primi secoli». In varie parti del mondo «tanti nostri fratelli e sorelle subiscono discriminazione e persecuzione a causa della fede, fecondando così la Chiesa. Altri poi affrontano un martirio “coi guanti bianchi”». Così ieri il Papa, al termine della preghiera dell’Angelus – alla quale hanno partecipato 15mila persone in piazza San Pietro –, ha ricordato le donne e gli uomini che ancora oggi sono vittime di sopprusi, violenze ed emarginazione a causa della loro fede da cristiani. «Sosteniamoli e lasciamoci ispirare dalla loro testimonianza di amore per Cristo», ha aggiunto il Pontefice.
Poi il consueto appello per la pace: «In questo ultimo giorno di giugno, imploriamo il Sacro Cuore di Gesù di toccare i cuori di quanti vogliono la guerra, perché si convertano a progetti di dialogo e di pace – ha detto Francesco –. Fratelli e sorelle, non dimentichiamo la martoriata Ucraina, Palestina, Israele, Myanmar e tanti altri luoghi dove si soffre tanto a causa della guerra!».