Sì alla legge bipartisan

La prima legge proposta dall’opposizione e approvata con un finanziamento porta la firma del dem Marco Furfaro e, almeno in parte, contribuirà alla piena applicazione di uno dei principi fondamentali sanciti dalla Costituzione: il diritto alla salute. Si tratta di un provvedimento che assicurerà l’assistenza sanitaria anche alle persone senza dimora che, non avendo più una residenza anagrafica, non hanno più accesso alle cure di base.

«La norma (passata alla Camera con voto unanime ndr) nasce grazie all’attività di prossimità svolta da diverse associazioni di volontariato territoriale, in particolare Avvocato di strada, ma anche Caritas, Sant’Egidio e molte altre – spiega Furfaro ad Avvenire –. Lavorando a contatto con le fragilità di decine migliaia di persone si sono scontrate con questa realtà». Con la perdita della residenza anagrafica si è costretti a rinunciare non solo al medico di base, ma anche all’accesso ai consultori, alle vaccinazioni, ai centri di salute mentale e ai Sert. Ad eccezione delle cure al pronto soccorso, viene meno qualunque tipo di assistenza.

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