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Come un cuore durante l’agonia
Il 25 dicembre del 2013, nella chiesa dedicata a San Giacinto a Legnica, durante la Santa Messa, al momento della distribuzione della Comunione, un’Ostia cadde a terra inavvertitamente e venne subito riposta dentro un recipiente contenente acqua e chiuso nel tabernacolo come prescrive il Codice di Diritto Canonico in questi casi. Alcuni giorni dopo, sulla sua superficie apparve una macchia rossa che l’allora Vescovo di Legnica, Stefan Cichy, decise subito di fare analizzare da un’apposita commissione scientifica. I risultati furono sorprendenti, e confermarono che si trattava di tessuto simile a «muscolo cardiaco umano con alterazioni che appaiono di frequente durante un’agonia».
Il 25 Dicembre del 2013, presso la Chiesa di San Giacinto a Legnica, durante la Celebrazione Eucaristica, al momento della distribuzione della Comunione, un’Ostia consacrata cadde inavvertitamente a terra e dopo essere stata raccolta venne riposta in un recipiente pieno d’acqua. Il parroco della chiesa di San Giacinto, Don Andrzej Ziombra, racconta che il 4 gennaio, insieme ad altri sacerdoti, si recò a vedere se l’Ostia consacrata caduta a terra si fosse dissolta nell’acqua essendo ormai trascorse quasi 2 settimane: «Subito abbiamo notato che l’Ostia non si era sciolta e che era comparsa una macchia rossa su circa 1/5 della sua superficie. Allora abbiamo deciso di informare il Vescovo dell’accaduto che istituì un’apposita commissione teologica e scientifica per analizzare l’evento. Intanto notammo che con il passare dei giorni la macchia sull’Ostia era cambiata di colore e dal rosso intenso era passata al rosso bruno (…). Il campione dell’Ostia fu prelevato direttamente dagli scienziati il 26 gennaio del 2014. Per noi sacerdoti il miracolo era evidente.
La commissione doveva però verificare innanzitutto se si trattasse di qualche fungo, muffa o agente esterno (…). L’Istituto di medicina forense di Wrocław nella prima analisi escluse subito la presenza di batteri o funghi che si colorano di rosso. La seconda analisi istopatologica evidenziò che alcuni frammenti sembravano essere parte del tessuto miocardico. In seguito decidemmo di chiedere un’ulteriore parere e portammo gli stessi campioni presso l’Istituto di medicina forense di Szczecin senza però specificare da dove provenissero i campioni. Essi utilizzarono un metodo di ricerca diverso. Il Dipartimento di istopatologia della Pomeranian Medical University di Szczecin, al termine delle analisi, diramò un comunicato in cui annunciava che “nell’immagine istopatologica si è scoperto che i frammenti di tessuto contengono parti frammentate di muscolo striato trasversale”. E ciò “assomiglia molto al muscolo cardiaco umano con alterazioni che appaiono di frequente durante un’agonia”. Non abbiamo analizzato il sangue trovato sull’Ostia, ma sappiamo soltanto che è stato ritrovato un DNA umano».
I risultati delle analisi sono stati presentati in Vaticano, presso la Congregazione per la Dottrina della Fede che ha riconosciuto la soprannaturalità dell’evento. Colpisce il fatto che i risultati degli esami siano simili a quelli del Miracolo Eucaristico di Lanciano del 700 d.C. e di altri Miracoli avvenuti recentemente come quello di Sokolka nel 2008, in Polonia; o Tixtla nel 2006, in Messico; o Buenos Aires, in Argentina nel 1996. Il 17 aprile 2016, Mons. Zbigniew Kiernikowskiego, nuovo Vescovo di Legnica, ha annunciato nel corso della Messa che, seguendo le indicazioni della Santa Sede, ha ordinato al Vicario parrocchiale Don Andrzej Ziombra “di preparare un luogo adeguato per l’esposizione della preziosa reliquia, di modo che i fedeli possano esprimere la propria adorazione in maniera appropriata”.