Linea… di pensiero. Quanti “non” nella nostra vita

Dovremmo eliminare i troppi “non” dal nostro dire. “Non ho tempo, non posso, non adesso, non ce la faccio, non ci riesco, non mi sento, non lo capisco, non lo voglio (quanto cibo rifiutato!) , non mi piace, non ho voglia…..” Nella vita bisogna osare per viverla intensamente e dovremmo essere animati da una spinta all’intraprendere, mai alla rinuncia. La rinuncia serve solo quando è rinuncia al male. A fare il bene mai si deve rinunciare! È certo che occorre ben equilibrare il tempo che abbiamo con gli impegni da portare avanti in modo coerente e edificante, ma occorre anche non cadere nella pigrizia e nella sterilità inoperosa del non “darsi da fare” e dello “sprecare”. Allora osare, buttarsi, andare, percorrere strade con “bisaccia e mantello”, animati dal poter contare oltre le proprie forze perché “mio canto e mia forza è il Signore” possono offrire un modus vivendi che dona vita, e la dona in abbondanza.

Colpisce positivamente osservare persone che brillano con i loro occhi ogni giorno perché animati da entusiasmo nel fare e nell’essere. Persone che comunque sentono la fatica dello stare con gli altri, specialmente quando offrono sorrisi e carezze a bambini e bambine, a uomini e donne ferite dal dolore di malattie spesso senza alcuna guarigione possibile. E allora si comprende che il loro osare (anche di quelli dal naso rosso, i volontari clown) è determinato dal bene che fa scalare loro montagne, fino a raggiungere cielo e stelle! E ogni fatica è superata dai riconoscimenti gratuitamente ricevuti. Basta prendere per mano, ascoltare e incoraggiare e donare un sorriso: tutto questo aiuta a mettere da parte i “non”. La vita cambierà in positivo. Di fronte ad ogni caduta, come accade per un bambino che muove i primi passi, è osando, perseverando che si conquista la sicurezza, che ci consente di rialzarsi, di saper guardare avanti con fiducia e speranza.