La Vergine del Silenzio e il Novecento breve che non vuole finire

Il 13 maggio 2020 la piccola chiesa del rinato convento cappuccino di Avezzano, nel centro geografico dell’Italia, diventava ufficialmente il primo santuario al mondo dedicato alla Vergine del Silenzio. Il primo ed espressamente voluto da papa Francesco, che è poi tornato costantemente sul tema del silenzio come mai nessuno dei suoi predecessori. Lo ha fatto anche nella bolla per l’indizione dell’Anno santo 2025, sottolineando che sulla strada della ricerca del «senso della vita» il pellegrinaggio a piedi favorisce «la riscoperta del valore del silenzio, della fatica, dell’essenzialità». Parole che si incrociano con quelle del cardinale Luis Antonio Tagle, l’8 maggio 2022 al santuario: «La Vergine del Silenzio è la Madonna dei nostri giorni, che hanno bisogno di profondo silenzio». Il silenzio, quindi, come chiave di senso della nostra umanità e del nostro tempo. Una rivoluzione, che chiuderebbe definitivamente col Novecento, che si era aperto col progressivo sferragliare del futurismo e nel rumore è proseguito con due guerre mondiali e la seminagione di ideologie globali mai viste, compresa quella che spinge a una ricerca di godimento e profitto senza limiti e senza futuro.

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