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L’aborto nella Carta UE
Se vi dicono che in tutto il mondo si approva il diritto di affermare la propria esigenza di “spazio vitale” a costo di fare la guerra; oppure il simmetrico diritto di fare la guerra per difendere il proprio spazio vitale dall’aggressione del vicino, gli uni e gli altri impiegando la vita della propria gente ad ammazzare la vita dell’altra gente, perché l’altra gente è una minaccia e distruggere la minaccia è virtù e dunque i massacri di guerra sono virtuosi, non dite che il giusto e l’ingiusto e il bene e il male sarà poi definito dal tribunale della storia. Dite piuttosto che parlare di diritto di uccidersi in guerra ha qualcosa di folle in sé, perché la guerra è la più tragica follia della condotta umana. Se si potesse estirpare dalla storia dell’umanità.
Se vi dicono che uccidere i figli nel grembo è un diritto a quello spazio vitale che si chiama autodeterminazione, o alla difesa da un intruso che lo aggredisce e va soppresso, e più presto lo si fa meno pensieri e meno turbamenti si generano, non dite che il vantaggio d’una volontà che si afferma sulla morte del figlio è un evento di salute riproduttiva. Dite piuttosto che l’aborto è in sé una tragica ferita, una piaga che falcia nel mondo più vittime di tutte le guerre. Se si potesse far cessare la strage degli innocenti.
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