Diocesi
Un’estate indimenticabile
L’estate per gli scout è il periodo dei campi estivi, ed è per questo che abbiamo deciso di raccontare l’esperienza del gruppo scout Livorno 10°, appartenente all’AGESCI. Questo gruppo, che conta circa 160 giovani, suddivisi in 5 unità tra gli 8 e i 20 anni, opera nelle parrocchie di San Giuseppe, San Marco-Pontino e Nostra Signora di Fatima in Corea. I campi estivi sono momenti estremamente intensi e ricchi di attività, durante i quali i ragazzi vivono esperienze che resteranno impresse nei loro ricordi come alcuni dei più belli della loro gioventù. Per rendere al meglio questa esperienza, l’articolo sarà suddiviso in due parti: la prima fornirà una spiegazione generale, mentre la seconda si concentrerà sul racconto specifico dei campi estivi effettuati. In conclusione invece un ricordo di Carolina, un genitore, capo scout e cambusiera che ci ha accompagnato nel corso degli anni e che prima dei campi estivi è tornata alla Casa del Padre.
Le vacanze di branco, il campo estivo e la route: cosa sono e come funzionano
Nel contesto educativo degli scout, il campo estivo rappresenta il momento più significativo dell’anno, poiché permette ai giovani, guidati dai capi, di vivere esperienze rilevanti in pieno contatto con la natura, attraverso il gioco, l’avventura e le escursioni. La convivenza continua, 24 ore su 24, permette loro di sviluppare non solo un forte senso di comunità, ma anche legami duraturi che li accompagneranno per tutta la vita. Durante i campi estivi, il clima che si crea esalta la personalità e le relazioni dei ragazzi, permettendo loro di esprimere il proprio vero sé e di immergersi completamente nelle esperienze proposte.
Gli scout sono organizzati in tre grandi unità (sottogruppi di circa 30-40 ragazzi) a seconda dell’età. I più piccoli, i lupetti del Branco (8-11 anni), partecipano alle Vacanze di Branco, un soggiorno di una settimana pensato per far loro scoprire la vita scout in un contesto naturale, attraverso il gioco, la gioia e il servizio agli altri, adeguati alla loro età. Queste attività sono accompagnate da un’ambientazione fantastica e da un percorso di catechesi che li guida durante tutta la settimana nella riflessione sulle esperienze vissute.
Gli esploratori e le guide del Reparto (12-16 anni) vivono invece il Campo Estivo all’insegna dell’avventura, dormendo in tenda, accendendo fuochi per cucinare e costruendo un angolo di campo per ogni squadriglia, con tavolo e cucina all’aperto. Durante il campo, vivono una catechesi adatta alla loro età, centrata sull’avventura e il servizio, che include anche una missione in cui passano una notte fuori, in un paese vicino, cercando ospitalità in cambio di un servizio. La squadriglia che offre il miglior servizio di solito vince. Al loro ritorno, i capi scout li accolgono con una cerimonia, lavando i loro piedi, per sottolineare l’importanza del servizio nell’avventura vissuta.
Infine, i rover e le scolte della Comunità R/S (16-20 anni) affrontano la Route, un percorso di cammino di una settimana in cui, attraverso la fatica del “fare strada”, imparano a diventare una comunità che condivide valori e fonda il proprio cammino sul servizio al prossimo. La Route è un’esperienza profonda e sfidante, che crea legami forti e momenti di spiritualità intensi, permettendo ai partecipanti di riflettere sulla propria esperienza. In tutte le branche, la catechesi permea le attività, permettendo ai giovani di rielaborare le proprie esperienze in base al loro livello di consapevolezza e maturazione. Questo processo è inserito nel quadro della progressione personale, che si articola in scoperta, competenza e responsabilità, accompagnando i ragazzi verso obiettivi di crescita e maturazione. Il percorso culmina nella Partenza, momento in cui, intorno ai 20 anni, i giovani dichiarano alla comunità del Clan di essere persone responsabili, capaci di scelte autonome e impegnate per il bene comune. Con la Partenza, i rover e le scolte si impegnano a rimanere fedeli alla Promessa e alla Legge degli Scout, testimoniando nella loro vita i valori scout, cristiani e di buon cittadino. Quest’anno, il gruppo Livorno 10° ha celebrato con grande emozione le partenze di due ragazze: Giorgia e Linda.
I campi estivi del Livorno 10
Lasciando la teoria ed entrando nel merito dei campi estivi, quest’anno c’è stato un grande fermento, perché il gruppo scout Livorno 10 per organizzare i campi per circa 160 ragazzi e ragazze, e di diverse età, ha messo su una grande organizzazione, che ha coinvolto i ragazzi e le ragazze, i capi, i genitori dei ragazzi, i cambusieri e tutte le persone che si sono rese disponibili per dare una mano anche nel trasporto dei materiali. Grazie alla buona volontà di tutte queste persone è stato possibile svolgere i campi al meglio possibile.
La settimana dal 27 luglio al 4 agosto si sono svolti ben 4 campi estivi, così i primi a partire il 27 luglio sono stati il Reparto TNT-Ghibli, attivo alla parrocchia di San Giuseppe, e il Reparto Meloria-Rosa dei Venti, attivo alla parrocchia di Corea. Entrambi i Reparti hanno vissuto il loro campo estivo a Piandelagotti, sull’Appennino Modenese, dormendo in tenda, facendo costruzioni per cucinare e mangiare e andando in esplorazione della natura, nello stile scout dell’avventura. I lupetti e le lupette del Branco Waingunga, attivo alla parrocchia di San Giuseppe, hanno vissuto le loro Vacanze di Branco a Monzuno, in provincia di Bologna, mentre il Branco Dhak, attivo nella parrocchia di Corea, ha soggiornato a Metato di Vallombrosa (Firenze), nella bellissima e suggestiva foresta di Vallombrosa.
Infine dal 16 al 21 agosto è partito il Clan/Noviziato Scirocco, che ha vissuto un campo di servizio in Campania tra Napoli, Caserta, Casal Di Principe, Pugliano e Teano, alternando camminate a momenti di servizio in posti simbolici per quanto riguarda la legalità e la lotta alle mafie, come la “Casa Don Peppe Diana” e le attività con “Estate Liberi” di Libera. Durante il campo il clan ha incontrato il testimone della morte di Don Peppe Diana, e altri testimoni che hanno raccontato del contrasto quotidiano alla camorra, infine i ragazzi hanno svolto servizio lavorando nei beni confiscati tramite una cooperativa di Libera.
In tutti questi campi il Livorno 10° è stato accompagnato dall’infaticabile e fondamentale presenza di don Cristian Leonardelli, assistente ecclesiastico del gruppo, che segue i ragazzi con passione da tanti anni, sia durante l’anno che in tutti i campi estivi.
Route Nazionale delle Comunità Capi
A chiusura delle attività estive giovedì 22 agosto 16 capi del Livorno 10 sono partiti per andare a Verona, all’incontro nazionale delle comunità capi. Questo è il culmine di un percorso che ha visto tutti i capi del gruppo impegnati durante l’anno in una serie di riflessioni sulla felicità e sull’associazione, scegliendo di lavorare sul tema dell’essere profeti in un mondo nuovo. La nostra Comunità Capi è partita con una serie di approfondimenti sulle precedenti Route Nazionali delle Comunità Capi vissute dall’associazione, attraverso il racconto dei capi che avevano partecipato. È stata un’occasione per capire il valore di questo percorso e l’influenza che hanno avuto le due precedenti route nazionali sulla direzione che ha preso l’associazione negli anni successivi. All’interno del percorso i capi del Livorno 10 a marzo hanno vissuto un’uscita di Comunità Capi di due giorni a Villa Cristina, nelle colline livornesi, fatta di cammino, riflessione, spiritualità, condivisione e strada. È stata un’esperienza importante per parlare della Comunità Capi, dell’associazione che vorremmo costruire, della nostra felicità, di interrogarci su cosa voglia dire essere profeti e quale sia il mondo nuovo che vogliamo costruire. I capi hanno fatto tutto questo tenendo sempre al centro della discussione e di ogni esperienza i ragazzi scout che sono affidati loro. Questo ha dato al gruppo una linfa nuova, che ha creato una maggiore unione di tutta la Comunità Capi, e una maggiore consapevolezza del servizio educativo. A conclusione del percorso di felicità i capi hanno scelto di impegnarsi con l’associazione Reset, che svolge volontariato nel sistemare parti abbandonate della nostra città con il fine di farle rinascere e donarle alla cittadinanza. Con Reset a fine giugno è stata vissuta una giornata di servizio e racconto reciproco andando a sistemare il parco di Villa Rodocanacchi. È con questo bagaglio che i 16 capi sono partiti per Villa Buri per portare il contribuito delle riflessioni maturate e del proprio territorio. Il 25 agosto, al ritorno, sicuramente hanno portato a casa le tante riflessioni, gli incontri e le esperienze maturate, come energia preziosa per ripartire con il nuovo anno.
Un ricordo commosso per la scomparsa di Carolina
Poco prima del periodo dei campi estivi, il 1° luglio, è tornata alla Casa del Padre la nostra Carolina Esposito in Sorelli, madre di Veronica, Francesca e Lorenzo; nonna di Elisabetta, Mirko e Pietro. In questo articolo vogliamo ricordarla in quanto genitore, capo scout e cambusiera, grazie alle parole di Domenico Zucca, perché Carolina è stata sempre un punto di riferimento per il nostro gruppo scout e per i campi estivi:
“In queste pagine vorrei ricordare Carolina Esposito in Sorelli, che è stata censita nel Livorno 10° dal 1989 al 1996.
Ha svolto servizio educativo continuativamente:
– 1988-1989 Maestra dei Novizi;
– 1989-1990-1991 AKELA Capo Branco;
– 1991–1992-1993 Capo Fuoco;
– 1993 – 1994 Capo Gruppo;
– 1994–1995-1996 Maestra dei Novizi.
Carolina rispose “mi interessa” quando gli chiesi, come genitore, di aiutare il Gruppo appena nato, a svilupparsi e fortificarsi.
Con altri genitori (Pina, Giancarlo, Antonio, Marcello, Luana, Pino, Gioia, Anna Rita, Franco, Claudio) ognuno con le proprie capacità e le proprie disponibilità contribuì a rendere il gruppo adeguato e valido nelle sue proposte educative.
Carolina non si è mai risparmiata, sempre presente ed attenta verso le emergenze educative, tante, che si affacciavano in maniera continua ed incalzante.
Ha sempre avuto la capacità di saper analizzare ogni situazione educativa soprattutto se problematica sapendo suggerire efficaci soluzioni attraverso percorsi educativi ben ponderati e realizzabili secondo le forze disponibili.
Ha completato la sua formazione di Capo Scout svolgendo il suo Iter nella Branca Lupetti credendo nella validità educativa dello scautismo e dei suoi principi.
Nei cinque anni di condivisione educativa nelle unità ho sempre visto una Carolina dalla personalità energica che ha sempre mostrato di sé un aspetto che infondeva comprensione, fiducia ed amicizia sapendo creare giuste relazioni positive.
Nel nostro gruppo ha lasciato ampie indelebili tracce contribuendo nel creare la seconda generazione di capi che hanno continuato l’avventura educativa del Gruppo Livorno 10°. Sono certo che Carolina che ora ha piantato la sua tenda nel Campo del Signore continuerà a starci sempre vicino e saprà indirizzarci a scelte sagge e ponderate.
Buona Caccia, Grazie Carolina, un grande fraterno abbraccio.
“Nel vostro passaggio in questo mondo, che ve ne accorgiate o no, state lasciando dietro di voi una traccia (B.P.)”
Mimmo”.