Diocesi
“Da Livorno la Bibbia va in tutto il mondo”
“Da Livorno la Bibbia va in tutto il mondo”, è una frase singolare, che, uno che non l’ha mai sentita, potrebbe far fatica a riconoscerla come vera. E’ invece è stata realmente pronunciata da un personaggio che è stato un protagonista della storia del Novecento: Papa Giovanni Paolo II.
Questa frase mi è tornata in mente in questi torridi giorni di agosto nei quali ricorre l’anniversario della morte di monsignor Alberto Ablondi. In essa sono racchiuse quattro dimensioni sulle quali il vescovo Ablondi ha fondato la sua esistenza.
La Bibbia, che ha costituito uno dei motivi stessi del suo essere e per la cui diffusione nel mondo ha operato per la tutta la sua vita. E’ stato Presidente mondiale della Associazione Biblica Cattolica e Vice presidente mondiale della Società Biblica nella quale confluiscono le diverse confessioni cristiane. Per questo ruolo era conosciuto ed incontrava spesso Papa Giovanni Paolo II che pubblicamente gli rivolse la frase da dove sono partito.
La Chiesa, alla missione della quale ha dedicato la sua vita, entrando in Seminario a undici anni. La frase è stata pronunciata dall’uomo che la guidava su strade profetiche in quegli anni invitandola a non aver paura di testimoniare il Vangelo.
Il Mondo che è stato il luogo di realizzazione del suo Ministero di prete e vescovo: ha raggiunto i più lontani angoli del pianeta per far conoscere la fede cristiana attraverso la diffusione della Bibbia. Ha promosso e curato la pubblicazione e la diffusione della Bibbia interconfessionale come strumento vivo di evangelizzazione e di promozione ecumenica.
Livorno, è stata la sua casa per quasi cinquanta anni; l’ha conosciuta come Vescovo e non l’ha mai lasciata nonostante le numerose occasioni di trasferirsi in altre sedi episcopali. La città e i suoi abitanti hanno conquistato un uomo che, per fede e impostazione di vita, aveva sempre davanti il Mondo intero.
Quattro realtà che raccontano monsignor Alberto Ablondi racchiuse in una frase davvero singolare.