“Nel ventre della balena”

Risorgere, riemergere dai momenti no, vincere e trasformare i momenti di scoraggiamento è il messaggio più grande e pieno di speranza che emerge dal cristianesimo. La morte è vinta e solamente Gesù ci può aiutare a risorgere.

Come portare questo messaggio nella scuola, ma non solamente a coloro che si avvalgono dell’Insegnamento della religione cattolica? L’idea l’ha portata a Livorno nei suoi corsi di aggiornamento per insegnanti di religione il prof. Franco Nembrini con i suoi corsi su Pinocchio. Ecco allora che nasce, all’Istituto Nautico di Livorno, il progetto di portare più di 120 ragazzi avvalentesi alla religione e non avvalentesi sull’isola di Gorgona ad incontrare nell’isola carcere chi “Nel ventre della balena” può e potrebbe riemergere a vita nuova.

Il progetto “Nel ventre della balena” viene così ideato per far capire agli alunni che ogni essere umano conserva in sé il desiderio di riemergere, di  “risorgere” dai propri momenti NO. Ovviamente in questo percorso che riporta queste persone verso una nuova vita occorre un accompagnamento, occorre qualcuno che gli cammini accanto e che li aiuti a tornare alla dignità di sentirsi uomini, con la capacità di guardarsi ogni giorno allo specchio e non pentirsi mai di cosa hanno fatto il giorno prima.

Ai ragazzi che abbiamo portato sull’isola carceraria abbiamo presentato il progetto “Nel ventre della balena” il quale presenta chiari riferimenti a:

–        Giona personaggio biblico che viene inghiottito da un grosso pesce per tre giorni e poi torna a nuova vita;

–        Gesù (“Ora, come le folle gli si stringevano attorno, egli cominciò a dire: «Questa generazione è malvagia; essa chiede un segno, ma nessun segno le sarà dato se non il segno del profeta Giona.  Infatti, come Giona fu un segno per i Niniviti, così anche il Figlio dell’uomo sarà un segno per questa generazione”. Lc. 11, 29-30)

–        Pinocchio che nasce dalla geniale penna di Carlo Collodi, pseudonimo di Carlo Lorenzini (Firenze, 24 novembre 1826 – Firenze, 26 ottobre 1890). Nel personaggio di Pinocchio Collodi ha la genialità di far ritrovare nel ventre della balena/pesce cane a Pinocchio il padre. La determinazione di Pinocchio a salvare il genitore lo porta a salvare sé stesso. Da quel momento in poi Pinocchio non sarà mai più un burattino mosso dai fili dell’egoismo e del guardare solamente il momento presente incapace di:

–        ascoltare e ubbidire a una famiglia seppur problematica composta da un solo babbo e per giunta anziano;

–        ascoltare la coscienza rappresentata dal grillo parlante;

–        imparare dai propri errori;

–        ascoltare le persone buone che incontra nel cammino della propria vita rappresentate dalla fatina;

–        ascoltare i consigli di chi incontriamo nella vita che sembra duro (Mangiafuoco) ma che in realtà poi lo aiuta.

All’interno del progetto “Nel ventre della balena” i ragazzi hanno incontrato il dott. Carlo Mazerbo ex direttore delle carceri di Livorno e Gorgona, ed entrando in una colonia penale hanno avuto modo di:

–        apprendere quanto sia vero che l’uomo è seguito dagli atti che ha compiuto;

–        incontrare dei detenuti che hanno spiegato loro quali siano le dinamiche che li hanno portati a essere lì;

–        essere guidati all’interno di un percorso di educazione alla legalità;

–        scoprire che chi si apre ad un sano ego-altruismo (scoprire che facendo del bene agli altri si salva sé stesso) può ritrovare la validità del comandamento evangelico di amare il prossimo suo come sé stesso.

*Insegnante di Religione presso l’Istituto Tecnico Trasporti e Logistica ”A. Cappellini” di Livorno