Diocesi
Un anno di grazia
Don Paolo Porciani, vice parroco a S. Lucia, continua la sua opera di impegno e divulgazione liturgica dando alle stampe il volume: “Un anno di grazia”, commento alle letture festive per l’anno C. Si tratta del Vangelo di Luca il cui seguito si troverà poi negli Atti degli Apostoli e si propone di essere il “Vangelo del cristiano testimone nel mondo”. Fra l’altro è in questo Vangelo -ci spiega don Paolo- che compare il vocabolo “paradeiso”, cioè paradiso, solo qui, in tutto il Vangelo.
Il volume si avvale della prefazione del Vescovo, Mons. Simone Giusti, che mette subito in rilievo una frase di San Girolamo: “L’ignoranza delle scritture è ignoranza di Cristo” e per questo ricorda che la conoscenza delle Sacre Scritture richiede un approfondimento continuo della “lectio divina”, e -conclude- è quello che fa don Paolo “per questo bisogna ringraziarlo”.
Anche questa volta il volume è arricchito con numerose fotografie che aprono lo Spirito e la mente all’accoglienza della Parola. La bellezza della natura con i suoi fiori, le albe nascenti e i suoi tramonti, ci rimandano all’imperativo della Genesi del “custodire ed abbellire la terra”, mentre le immagini di Gerusalemme ci impegnano a seguire l’opera e l’itinerario del Cristo.
Dalle Domeniche del Tempo ordinario si passa alle Solennità religiose, dal Natale alla Pasqua, alla Festa di San Luca. Ricordandoci che nel Natale “il Figlio prende la natura umana, assume la nostra condizione, entra nel tempo! (pag. 48)”. Per la Pasqua, don Paolo -citando le parole di Giancarlo Ceruti- scrive: “la fede e la preghiera dei fedeli di religioni diverse sono capaci, in una situazione sociale e politica che a volte sembra disperata (come l’eterno contrasto tra Israeliani e Palestinesi), di far convivere nella stessa terra, storia, culture e religioni diverse (pag. 133)”. Dal Vangelo di Luca si evince che “Gesù è fratello di tutta l’umanità, appartiene alla nostra condizione e ogni uomo e donna lo può sentire vicino e solidale: Ogni uomo è figlio di Dio (pag. 256).
Nelle conclusioni don Paolo Porciani ci ricorda che “se il lavoro è condiviso, diventa meno faticoso, come quello delle api, ma ci vogliono pazienza (anche con se stessi), perseveranza e coraggio: è questo che ci dice Gesù “coraggio, sono io, non abbiate paura”.