Santa Giulia martire e il coraggio della fede

Santa Giulia, martire di ieri in mezzo ai tanti martiri di oggi: la festa patronale di quest’anno è stata dedicata ai tanti cristiani che anche in quest’epoca vivono l’emarginazione, la violenza, la persecuzione e il martirio. Uomini e donne che non sono liberi di professare la propria fede cristiana, uomini e donne di ogni parte del mondo che ogni giorno lottano per seguire Cristo e sono disposti anche a morire pur di non rinnegarlo. Davanti ai tantissimi fedeli che hanno riempito la Cattedrale, davanti al clero, alle autorità civili e militari, il vescovo Giusti ha elogiato il carisma dei padri Trinitari che recentemente, anche grazie al contributo della parrocchia San Ferdinando di Livorno, hanno liberato una famiglia schiava in Pakistan e ogni giorno compiono azioni di liberazione nei confronti di tante persone vittime della tratta. 

Una sorpresa: la presenza alla Messa del missionario Lorenzo Cantù, dei Fratelli di Charles de Foucauld, livornese in Tanzania da più di quarant’anni, di cui spesso abbiamo parlato anche su queste nostre pagine (leggi https://www.www.lasettimanalivorno.it/Diocesi/Lorenzo-Cantu-piccolo-fratello-di-Gesu/(language)/ita-IT). Un testimone coraggioso della fede, di chi vive nella povertà accanto ai poveri, che il Vescovo ha voluto presentare personalmente per ringraziarlo e confermare l’aiuto alla sua comunità tanzaniana per i lavori alla chiesa e la realizzazione di un saponificio per dare lavoro alle donne delle villaggio.

Al termine della Messa la processione verso il mare con la benedizione della città e l’affidamento alla patrona; al rientro verso la Cattedrale la distribuzione del pane benedetto di S. Giulia: una novità promossa dall’ufficio eventi diocesano, molto apprezzata dai fedeli, così come il concerto di Christian music a cura di Elisa de Marco e della sua band.

guarda le foto scattate da Antonluca Moschetti

https://photos.app.goo.gl/KXWkkAsgAPQccjiK6

leggi l’omelia del Vescovo