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Un esperimento
Catania È «ad experimentum e ad triennium» (in forma sperimentale per la durata di un triennio) il decreto emanato pochi giorni fa dall’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina, nel quale si comunica ai presbiteri e ai diaconi dell’arcidiocesi siciliana la decisione di sospendere la presenza dei padrini e delle madrine nella celebrazione dei Sacramenti del Battesimo e della Cresima.
«La secolare tradizione della Chiesa – scrive l’arcivescovo Gristina nel decreto che sospende per i prossimi tre anni il ricorso a padrini e madrine nell’amministrazione dei due Sacramenti – vuole che padrino o madrina accompagnino il battezzando o il cresimando perché gli siano di aiuto nel cammino di fede. Ad esigere la presenza dei padrini non è la celebrazione in quanto tale, ma la crescita nella fede del battezzando o del cresimando, per cui essi dovranno essere credenti solidi, capaci e pronti a sostenere nel cammino della vita cristiana. Il loro compito è una vera funzione ecclesiale». La decisione è frutto di quasi due anni di consultazioni nei singoli vicariati, di ascolto del parere del Consiglio presbiterale diocesano e dopo aver sentito il Consiglio pastorale diocesano, allo scopo di verificare la possibilità di recuperarne l’identitàe la missione ecclesiale: «Considerato che nell’odierno contesto socio-ecclesiale la presenza dei padrini e delle madrine risulta spesso una sorta di adempimento formale o di consuetudine sociale, in cui rimane ben poco visibile la dimensione della fede; considerato, altresì, che la situazione familiare complessa e irregolare di tante persone proposte per assolvere questo compito rende la questione ancora più delicata».
Il presente decreto firmato dall’arcivescovo Gristina entrerà in vigore il 25 maggio prossimo, ma l’invito nell’attuazione della riforma è di osservare alcuni principi di ordine pastorale, come nel caso di celebrazioni di Battesimi fissate nel calendario delle comunità, con padrino o madrina già designati, al momento della pubblicazione dell’atto, mentre per le Cresime la deroga riguarda quelle spostate a causa dell’emergenza sanitaria e non anticipabili. In ogni caso le deroghe, esclusivamente alle suddette condizioni, avranno come termine ultimo il 30 settembre di quest’anno.