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Pandemia educativa
Stanchezza, incertezza, preoccupazione. E un dilagante aumento dell’abbandono scolastico. Alla vigilia della parziale riapertura delle scuole superiori, gli studenti italiani confessano di sentirsi frustrati e timorosi per il futuro. Molti, oltre 34 mila, stanno addirittura interrompendo gli studi, dopo mesi di didattica a distanza problematica, per mancanza di strumenti informatici e di spazi adeguati. Oltre alla pandemia sanitaria, dunque, l’Italia deve affrontare la pandemia educativa, che pone una pesante ipoteca sul successo di una generazione e sullo sviluppo del Paese. L’allarme arriva dall’indagine”I giovani ai tempi del Coronavirus”, commissionata da Save the Children a Ipsos, per dare voce direttamente agli adolescenti italiani.
La ricerca è stata realizzata intervistando un campione di mille ragazzi tra i 14 e i 18 anni delle superiori secondarie, rappresentativo della popolazione scolastica di riferimento. Il dato più preoccupante è senza dubbio quello sull’abbandono. La stima è stata fatta sulla base delle affermazioni del 28% degli studenti che dichiara come almeno un compagno di classe dal lockdown di primavera ad oggi avrebbe smesso di frequentare le lezioni. Un quarto ritiene che siano addirittura più di 3 i ragazzi assenti dalla didattica a distanza (Dad). Save the Children stima che circa 34mila studenti delle scuole secondarie di secondo grado potrebbero aggiungersi a fine anno ai ragazzi cronicamente dispersi anche prima della pandemia.
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