In Libano si registrano finora in totale 723 morti per coronavirus, e circa 95mila casi positivi, con 51mila guariti. Tra le persone attualmente contagiate, 797 sono in ospedale di cui 287 sono in terapia intensiva, dove tutti i posti sono da tempo occupati e il costo della degenza è a carico degli ammalati. Il paese è in default finanziario da marzo scorso e da un anno è indebolito dalla sua peggiore crisi finanziaria e politica degli ultimi 30 anni. È un anno ormai che il dollaro, venduto prima a 1500 lire libanesi, oggi viene cambiato a 8500 lire, con tutti i prezzi moltiplicati per 5.Sappiamo che le famiglie che vivono vicino al porto, e anche quelle dei campi profughi, lontane da lì, continuano ad avere paura dopo 4 mesi dall’esplosione al porto, Un incidente che ha causato 204 morti, oltre 6.500 feriti e più di 300mila persone senza tetto. Ci sono tanti bambini che hanno perduto la parola, iniziano a emergere problemi in molte mamme. Non sono infrequenti i racconti, di incubi notturni, di gente che sogna ancora le esplosioni, che ricordano le guerre.La tragedia del porto e l’indebitamento spingono molte famiglie a lasciare il paese. L’emigrazione colpisce fortemente le zone cristiane, dove gli investimenti sono calati.Prosegue senza sosta l’attività dei volontari di “Oui pour la Vie” di Damour. All’offerta del cibo, sia preparato nella “cucina” che consegnato a domicilio con prodotti a lunga scadenza, si aggiungono anche l’accoglienza notturna, i test sanitari e il contributo per l’acquisto di medicine presso il nuovo centro a Damour. Si chiedono sempre a tutti aiuti e pubblicità per queste crescenti emergenze.Durante una recente riunione dei volontari di Oui pour la Vie per vedere come aiutare moralmente le persone afflitte dal Covid 19 e i loro familiari, uno a detto: “Io propongo la preghiera”, un altro ha promesso di andare a fare delle visite… tra loro un giovane di 17 anni ci ha confidato: “quando mia mamma era contagiata, lei non aspettava altro che uno sguardo di amore al posto di uno di pietà, rimanerle vicina anche solo con un brevissimo saluto, anche se a distanza, piuttosto che di allontanarsi. Talvolta di fronte ad un problema non abbiamo il coraggio di batterci e si diviene deboli, dimenticando la nostra umanità e anche la fede cristiana.Davanti alla nostra sede di Damour un giorno si avvicina un povero che chiede con insistenza l’elemosina. Uno dei nostri volontari, che conosce la sua storia e lo ha già visitato, si è avvicinato e lo ha abbracciato intensamente. Dal volto di questa persona indigente sono scese le lacrime.Come ogni anno i nostri volontari, vista la particolare crisi del Paese, chiedono ai loro amici e parenti di non far loro dei regali ma di offrire l’equivalente in aiuti per i poveri, sicuri che Gesù Bambino ricompensa ampiamente.I volontari di Oui pour la Vie hanno iniziato a coinvolgere gli adolescenti del paese nelle visite alle baracche dei profughi. Distribuiremo detergenti e aiuteremo i profughi e gli anziani a pulire le loro dimore devastate dal fango a causa del maltempo.È bello coinvolgere i poveri, nella riparazione di baracche dove sono alloggiate persone di diversi gruppi, anche rivali. Bachir ci diceva: “Ora che sono povero, ho ritrovato con voi l’amicizia, nel mettermi a disposizione per aiutare tutti… ma proprio tutti”.Auguri di un Santo Natale e Felice 2021!Per testimonianze in Italia tel 333/5473721. pdamianolibano@gmail.com; Per inviare offerte: Bonifico intestato al conto: Oui pour la Vie, presso Unicredit a Cascina (PI). Indirizzo: Rue Mar Elias,35 Damour Lebanon.BIC-Swift: UNCRITM1G05 IBAN: IT94Q0200870951000105404518; dopo invio offerta scrivere il proprio indirizzo e telefono a info@ouipourlavielb.com per confermare il ricevimento dell’offerta. P. Damiano Puccini