Una lista da salvare

Alta la qualità degli interventi di restauro eseguiti. In particolare sono stati rimossi dalla lista dei patrimoni dell’umanità in pericolo la Chiesa della Natività e la Via del Pellegrinaggio. La decisione, come spiega un comunicato diffuso oggi, “è stata determinata dall’alta qualità dei lavori di restauro eseguiti sul tetto, sulle facciate esterne, sui mosaici e sulle porte della chiesa”, il cui stato di salute era compromesso da significative infiltrazioni d’acqua. Il comitato esprime inoltre apprezzamento per l’accantonamento che lo scavo di un tunnel proprio a ridosso del sito, al di sotto di Manger Square.

Un sito ricco di storia e spiritualità

Situato a 10 km a sud di Gerusalemme, il sito è stato identificato dal II secolo come luogo della nascita di Gesù. Qui nel 339 su iniziativa dell’imperatore Costantino è stata edificata una chiesa, ricostruita a seguito di un incendio e saccheggi nel VI secolo da Giustiniano: a testimonianza della primitiva aula di culto restano i pregevoli mosaici pavimentali. Nel VII la basilica sopravvisse all’incursione dei persiani. “Fanno parte del sito della Natività – prosegue il comunicato – anche conventi e chiese latine, greco-ortodosse, francescane e armene, oltre a campanili, giardini terrazzati e percorsi di pellegrinaggio”.

Una lista per monitorare lo stato di salute dei patrimoni dell’umanità

La Lista dei patrimoni dell’umanità in pericolo è un elenco stilato al fine di sensibilizzare la comunità internazionale sulle condizioni critiche – dovute a conflitti armati, disastri naturali, urbanizzazione non pianificata, bracconaggio, inquinamenti – in cui versano luoghi dichiarati Patrimonio Mondiale dall’Unesco. Tra questi figurano le antiche città siriane di Aleppo e Damasco, il sito archeologico di Leptis Magna in Libia e la zona archeologica di Chan Chan in Perù.