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Grest 2020
«Quello che faremo questa estate per i nostri ragazzi sarà molto importante. Non possiamo tirarci indietro, perché hanno bisogno del nostro aiuto. Immaginare che non si faccia nulla per loro, per me è semplicemente inconcepibile»: parole molto chiare con le quali il vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada, ha aperto la diretta YouTube organizzata per presentare l’estate 2020 degli oratori bresciani. Monsignor Tremolada si è rivolto in prima battuta ai sacerdoti, invitandoli a riflettere sulle ragioni che devono spingere oratori e comunità cristiane a essere presenti anche in una fase particolare segnata profondamente dall’emergenza Coronavirus. «Chiedo a loro, indipendentemente dall’età, di mettersi nella prospettiva di offrire ai ragazzi una proposta per l’estate – ha detto monsignor Tremolada –. Del resto il lavoro portato avanti in queste settimane va nella direzione di un’offerta. Quanto si è elaborato ha l’aspetto di una proposta intelligente e seria». Il vescovo ha sottolineato che «si tratta di una forma di carità. Veniamo da un momento in cui come Chiesa abbiamo cercato di vivere la carità nella forma della vicinanza ai malati, della vicinanza ai defunti, agli operatori sanitari. Ora si entra in un’altra fase e la carità prende la forma dell’accompagnamento dei ragazzi’.
Don Giovani Milesi e don Claudio Laffranchini (rispettivamente direttore e vice direttore dell’Ufficio per gli Oratori, i Giovani e le Vocazioni della diocesi di Brescia), supportati dallo staff del Centro oratori, hanno presentato il progetto alla base dell’estate 2020: sia per la parte organizzativa, comprese le alleanze e collaborazioni da ricercare sul territorio, le forze da mettere in campo, sia dal punto di vista educativo con i contenti di ‘Summerlife’ la proposta messa a punto dagli oratori della Lombardia.
I Grest dunque, in versioni ‘aggiornate’ e forse non tutti, nel Bresciano si faranno. Le parrocchie dovranno presentare il progetto per l’ok al Comune e all’Ats, dopodichè potranno avviarlo a partire dal 15 giugno fino a tutto agosto. L’idea base è di strutturare turni di due settimane, con orario 8,30-12,30, con gruppi contenuti a seconda dell’età, guidati da un operatore adulto (anche un volontario), supportato da adolescenti over 16 anni. Molte le sfide da vincere, iniziando da quella per il personale, che dovrà comprendere anche addetti al triage e alla pulizia. Poi quelle operative legate agli ambienti, con controlli, anche della temperatura, non solo negli oratori ma anche su tanti luoghi all’aperto utilizzati. Quindi le risorse, sperando in «un aiuto».