Una settimana a Roccalbegna

Cari ragazzi, cari amici,

mi casa es tu casa! Così recita un famoso detto. La casa è il luogo per antonomasia delle relazioni. Credo che, al termine di un’esperienza così significativa come il nostro primo campo estivo a Santa Caterina, questa cosa possiamo dirla, anzi urlarla: mi casa es tu casa!

Ci siamo fatti casa per sei giorni. Abbiamo condiviso tutto: il cibo, il tempo, il sonno, le discussioni, le gioie e i sorrisi…direi meglio: abbiamo condiviso noi stessi. In questo tempo, che spero non si cancelli mai più dal mio così come dal vostro cuore, la scoperta più grande che ci è stata donata è quella di saperci casa accogliente gli uni per gli altri.

Anche se forse voi non ve ne siete accorti, io in questi giorni vi ho osservati e contemplati. Siete una meraviglia! La vostra bellezza, che traspare dalle tante fotografie collezionate, non è puramente di stampo esteriore. Siete belli dentro! Siete pieni di tesori stupendi. Questo, lasciatemelo dire, perché siete a immagine e somiglianza di Gesù. Vi prego, allora, anzi vi imploro con tutta la forza e con tutta la voce che ho: diventate e rimanete sempre amici di Gesù! La fede in Lui rende la vita piena, vera, grande, immensa, eterna!

A Roccalbegna molti di voi mi hanno in segreto confessato di aver sentito vicino Dio come mai prima: non soffocate la sua voce. Alimentate nella vostra giovinezza la sete di Dio. Ci saranno persone nel mondo che crederanno di comprarvi con bevande gassate, zuccherate e all’apparenza di facili bevute. Non seguiteli! La strada per fare della vostra vita qualcosa di grande è una sola: quella che il Maestro ci ha insegnato. Ama Dio con tutto il cuore e ama il prossimo come te stesso.

Sono pieno di orgoglio nel dire: voi siete i miei ragazzi! O meglio, siete i ragazzi che il Signore mi ha affidato. Non smetto mai di ringraziare Dio perché ha permesso che dieci mesi fa la mia povera esistenza si sia incrociata con le vostre. Ciò non finirà mai e nel mio cuore voi avete e avrete sempre un posto speciale. Grazie per ciò che siete e per ciò che diventerete. Grazie per avermi reso davvero partecipe delle vostre vite, lasciandovi consigliare e guidare. Grazie perché mi rendete ogni giorno sempre più un prete-padre, insegnandomi infinitamente di più rispetto a quello che io posso fare con voi. Grazie per la vostra fiducia e, soprattutto, per quella dei vostri genitori: senza il loro appoggio tutto ciò non sarebbe mai possibile. Continuiamo insieme l’avventura stupenda della vita, camminando uniti giorno dopo giorno, fianco a fianco, mano nella mano. Vi voglio bene.

Con infinita paternità, vostro Don Matteo

guarda il video con tanti momenti del campeggio