Sacerdoti di Cristo al servizio del suo popolo

“Nella seconda metà degli anni ’90 ero segretario della CEI. In una conferenza stampa mi venne da dire che la Chiesa non è una democrazia. Notai subito tra i giornalisti un mormorio di malumore e di dissenso. Allora mi affrettai ad aggiungere: “La Chiesa non è una democrazia, ma è qualcosa di meglio. È una fraternità ordinata, la fraternità del popolo di Dio”.

In effetti, la Chiesa non è una monarchia, sebbene ci sia il Papa; non è una oligarchia, sebbene ci siano i Vescovi; non è un’aristocrazia, sebbene ci siano i preti, i diaconi, i religiosi e le religiose; non è una democrazia, sebbene tutti i battezzati siano chiamati a partecipare alla sua vita e alla sua missione; infine non è un’anarchia, sebbene in essa ci sia varietà di carismi e di spiritualità, molteplicità di riti e di culture, libertà di iniziativa e di associazione. La Chiesa è una società di altro genere, assolutamente originale; anzi, non si riduce neppure ad essere soltanto una società”.

Ha iniziato così il card. Antonelli la sua conferenza sul tema “Essere preti oggi”. Invitato alla parrocchia Santa Lucia, per le iniziative organizzate in occasione del 50° anniversario di sacerdozio di mons. Razzauti, il prelato ha offerto la sua riflessione sul ministero presbiterale e su come oggi la società veda i preti e la chiesa. Dopo la conferenza il cardinale si è fermato per celebrare la Messa nella chiesa di Antignano e per cenare insieme alla comunità e a coloro che hanno voluto partecipare a questo evento. 

Ecco la relazione integrale del cardinale