Fare catechismo in parrocchia: ecco perché

In queste Domeniche in molte parrocchie della Diocesi è ripreso o sta per riprendere il catechismo ai bambini. Don Luciano Cantini, parroco a San Pio X, ha invitato i ragazzi del quartiere a partecipare al catechismo con questo volantino, spiegando cos’è il catechismo e perché seguire gli incontri:IL CATECHISMO NON E’ UNA SCUOLA

La catechesi non è una dottrina da imparare e i catechisti non sono insegnanti … La parola Catechesi deriva dal greco e significa rimbombare, risuonare: è la parola del Signore che passando nella vita di ciascuno è raccontata e condivisa, rimbalza dall’uno all’altro e ognuno ne percepisce l’eco così da formare una comunità di credenti.Nell’adolescenza, quando con la crescita corporea, con lo sviluppo sessuale, affettivo e razionale, arrivano i problemi e la necessità di scegliere fra diverse proposte di vita, per i ragazzi è molto difficile e problematico ricorrere a Gesù come al maestro che ha le proposte giuste per una vita buona, bella, costruttiva, realizzata, se non si è fatta esperienza di Lui in una comunità di Fede.Vorremmo che gli incontri per i bimbi e i ragazzi fossero come una porta che si apre alla Comunità cristiana in un abbraccio e una carezza che predispone a un incontro vitale con Gesù nel tempo delle scelte.«Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. Gesù al vedere questo si indignò… E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva» (Marco 10, 13-16).

CAPIAMOCI MEGLIO

La catechesi è un’educazione alla Fede dei fanciulli, dei giovani e degli adulti, anche con l’insegnamento dei contenuti del cristianesimo, offerto in modo organico e sistematico, al fine di iniziarli alla vita cristiana nella sua pienezza . La catechesi non è un qualche cosa che realizza a macchia di leopardo, ma è una progressione, un cammino, segue dei programmi; il cammino proposto, nella sua complessità, serve per costruire una struttura mentale dei vari aspetti della Fede, serve ad avere un’architettura solida, chiarire le idee sull’edificio della vita di cui lo spirito ne è il motore. La catechesi serve per farci capire un po’ di più le grandi realtà che fanno parte dell’esperienza cristiana, il ché non vuol dire che capiremo completamente ogni cosa, ma avere gli strumenti per approfondire in seguito. La catechesi dovrebbe essere un cammino, fatto insieme, capace di far scoprire nella vita di ciascuno e nella comunità della Chiesa il Signore Gesù che agisce e parla, che ci guida per giungere a «pensare» e «scegliere», «amare» e «vivere» come lui e in lui secondo l’espressione di s. Paolo: «Non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me» (Gal 2,20). [Sinodo diocesano 84, 117c ]

C’è un prima della catechesi che è la Comunità parrocchiale, una comunità cristiana che vive di amore e di preghiera. L’iniziazione cristiana è l’ingresso in questa comunità per crescere nell’amicizia con Gesù e con i fratelli, irrobustendo i rapporti di fraternità e di solidarietà, allargando l’orizzonte del cuore e della mente. Far crescere la vita cristiana della nostra comunità parrocchiale è la condizione senza la quale ogni iniziativa di catechesi è destinata al fallimento. La Comunità parrocchiale non è fatta da terze persone, né solo da chi si impegna nei vari servizi … domandiamoci quale senso ha per noi, per la nostra famiglia, domandiamoci come vivere questa esperienza per condividerla con i nostri figli.

La vita della Comunità cristiana si esprime essenzialmente nelle relazioni umane capaci di offrire una testimonianza reciproca nell’esperienza celebrativa e in quella caritativa, che sostengano la “comunicazione” della fede.

La partecipazione alla Messa domenicale, di regola in parrocchia, è componente costitutiva, essenziale e indispensabile, della preparazione ai Sacramenti. È la domenica la sorgente della carità: è l’eucarestia il luogo educativo all’amore in famiglia e al dono di se nella società [Diocesi di Livorno, Orientamenti Pastorali 2015 – 2016 ].Nella domenica dovrebbe apparire la bellezza di una famiglia che si riunisce per pregare, per vivere nella gioia e per aiutare chi è nel bisogno. Al limite, si può mancare anche all’incontro  ettimanale della catechesi, ma non a quello della domenica. La prima esperienza che i nostri ragazzi debbono avere è quella della Comunità che si raduna la domenica dove si incontrano insieme giovani ed anziani, adulti e bambini, sani e malati, gente di ogni provenienza e situazione, una comunità festosa capace di gioire insieme con il Signore.

Le parrocchie oggi dedicano per lo più attenzione ai fanciulli: devono passare a una cura più diretta delle famiglie, per sostenerne la missione. … Si dovrà perciò chiedere ai genitori di partecipare a un appropriato cammino di formazione, parallelo a quello dei figli [Diocesi di Livorno, Orientamenti Pastorali 2015 – 2016 ].Oltre alla messa domenicale, si chiede alle famiglie la partecipazione alle attività di formazione per gli adulti, ai pranzi parrocchiali, agli incontri con i catechisti, al ritiro in vista dei sacramenti dei figli.

I gruppi saranno indipendenti dalle tappe scolastiche in modo da superare un percorso cadenzato sull’età, per evitare che le amicizie e i condizionamenti, sia dei ragazzi che delle famiglie, maturati in ambito scolastico riverberino nei gruppi parrocchiali.Favorire lo scambio e il raccontare la fede tra ragazzi che, nello stesso gruppo, hanno età, esperienze, maturazione diversa.

Fare il modo che la celebrazione dei Sacramenti non sia considerata una tappa o scadenza del gruppo che nasce e vive in funzione di essa; i Sacramenti dovrebbero locarsi a metà del percorso del gruppo in modo che chi ne ha fatto esperienza corrobori chi li celebra nell’anno in corso o l’anno successivo. Si tratta di far entrare i ragazzi in una esperienza di effettiva fraternità, di vera amicizia; insomma, di rendere vera la vita di gruppo, quindi piacevole.I gruppi di catechesi si formano in base al percorso fatto e quello ancora da fare; in questo percorso saranno celebrati alcuni “passaggi” per meglio sottolineare il cammino che si sta facendo; i passaggi da un tempo all’altro non possono dipendere solo dall’età del candidato o dalla durata cronologica del percorso [CEI, Incontriamo Gesù, Orientamenti per la catechesi, 2014], ma dal discernimento che sarà concretizzato dai catechisti e dalle famiglie.

I Sacramenti dell’Iniziazione sono tappe essenziali nella crescita di fede delle persone, passaggi che tracciano il cammino della vita, non inesorabile scadenza alla fine di un corso, piuttosto il risultato di una scelta e di una appropriata maturazione che in essi scopre un punto i appoggio per la propria esistenza. Dal Battesimo, scelto per i figli dai genitori, alla Confermazione, sostenuti nella Comunione, per arrivare al compimento della maggiore età quando, davanti alla Comunità Cristiana, i giovani faranno la loro Solenne Professione di Fede.

PER L’EUCARESTIA: saranno indicate le date in base al numero dei bimbi, l’ammissione sarà personalizzata, si chiederà che i bambini abbiano dimostrato un certo interesse alla catechesi e che abbiano acquisito abitudine alla Eucarestia domenicale (orientativamente non prima dei 9/10 anni, comunque dopo almeno tre anni di catechesi ordinaria).PER LA RICONCILIAZIONE si chiederà che chi sarà ammesso abbia preso coscienza di un certo senso di peccato. La celebrazione coinvolgerà le famiglie in una domenica particolare.PER LA CRESIMA sarà il vescovo a comunicare la data; per l’ammissione si chiederà che i giovani abbiano dimostrato un vero interesse nella catechesi, abbiano acquisito un certo senso di Chiesa e compreso la necessità della Eucarestia domenicale ed espresso la volontà di proseguire il cammino.PER LA PROFESSIONE DI FEDE Nella Notte Pasquale, i giovani che hanno compiuto la maggiore età e hanno continuato a fare esperienza nella Comunità Cristiana nel servizio alla Carità, nella Catechesi e nella Liturgia saranno ammessi a fare la loro Solenne Professione di Fede che li introdurrà come adulti nella Comunità parrocchiale.