Messe con i fedeli, c’è il protocollo

Ora manca solo la data, sarà il governo a stabilirla. Poi gli italiani potranno tornare finalmente a partecipare alle messe in chiesa, in condizioni di sicurezza e secondo le modalità che saranno precisate a tutela della salute di tutti. Gran parte del cammino, la più complessa, è compiuta. Ieri è stato fatto un passo importante, probabilmente il penultimo: il protocollo frutto dell’interlocuzione tra la Conferenza episcopale italiana e il ministero dell’Interno è stato consegnato al Comitato tecnico scientifico che coadiuva il governo nelle decisioni relative all’emergenza sanitaria in corso.

E positiva è stata la valutazione dell’organismo, che ha recepito il documento. È il risultato di una lunga e intensa collaborazione tra la Cei, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il prefetto Michele Di Bari, capo del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione. Un lavoro scrupoloso che aveva già portato, alla fine del mese di apri- le, alle indicazioni per poter nuovamente celebrare i funerali a partire da lunedì scorso.

Su tutt’altro fronte, quello parlamentare, ieri alla Camera si è registrata l’approvazione trasversale alla ripresa delle messe con i fedeli e dei riti di altre confessioni: l’Assemblea di Montecitorio ha infatti dato il via libera a un emendamento al cosiddetto ‘decreto Covid’ che permette il ritorno alle celebrazioni partecipate una volta che sarà sancito l’accordo tra l’esecutivo e la Conferenza episcopale. La norma – che accorpava tre proposte presentate da Stefano Ceccanti del Partito democratico, Vito De Filippo di Italia Viva e Roberto Occhiuto di Forza Italia – prevede proprio l’adozione di protocolli sanitari, adottati d’intesa con la Chiesa cattolica e con le altre confessioni religiose, per definire le misure necessarie allo svolgimento delle funzioni.

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