Medì 2024, a Livorno l’alternativa delle Città del Mediterraneo alla “logica” dello scontro

Non rassegnarsi alla guerra. Piuttosto aprire spazi alla mediazione, processi di pacificazione.Da venerdì 8 marzo 2024 al Goldoni, torna “Medì”, il convegno delle città del Mediterraneo, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio con il Comune di Livorno, la Diocesi e le istituzioni culturali cittadine, che da oltre dieci anni coinvolge migliaia di persone per un’alternativa alla “logica”, se così si può chiamare, dello scontro.Dunque Medì, “per dare voce e sostegno alle società civili, che la guerra non la vogliono – sostiene Sant’Egidio –  ed interpretano piuttosto un grande desiderio di vita e di futuro, come un grido o una supplica che giunge attraverso il mare e che rischia di essere attutito dal ruggito delle ondate attuali della Storia. Le città vogliono vivere”.Per questo infatti, Barcellona, Marsiglia, Genova, Cagliari, Napoli, Palermo, Catania, Siracusa, Trieste, Salonicco, Smirne, Istanbul, Beirut, Haifa, Tel Aviv, Alessandria, Tunisi, Tangeri, Malta, Lesbo, Lampedusa da oltre dieci anni si riuniscono a Livorno, a dispetto delle spinte divisive che le investono. Una rete di amicizie, legami stretti intorno alle battaglie per il disarmo, per il soccorso e l’accoglienza di chi fugge i conflitti, alla memoria delle guerre e dei tanti “eroi quotidiani” che edificano e non distruggono le città.Un omaggio particolare alla “forza debole” delle donne, con l’apertura del convegno in occasione dell’8 marzo ed una tavola rotonda dedicate alle “Donne del Mediterraneo”: “La violenza sulle donne – è stato detto nella conferenza di presentazione di Medì – è sempre spia di una violenza più grande. Colpire le donne è colpire una forza che genera Vita, è colpire la libertà di scegliere, far crescere, difendere la Vita”.A chiusura, la conferenza sulle “città da scrivere” , con scrittori, architetti, poeti: per conoscerle, amarle e “scrivere” appunto insieme una storia nuova, per ciascuna e per tutte, una cultura pluralista, aperta, capace di scacciare con l’amicizia armi e fantasmi dell’inimicizia.Si inizia venerdì 8 marzo, alle ore 17, al Goldoni con la cerimonia di apertura, gli indirizzi di saluto di Simone Giusti, vescovo di Livorno, Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana, Luca Salvetti, Sindaco di Livorno e la relazione introduttiva di Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio.A seguire i tre panel di approfondimento:’ La memoria edifica la città’ e, nella mattinata di sabato, ‘Le donne nelle città del mediterraneo’ e ‘Scrivere la città’.“La Toscana – osserva il presidente della Regione Eugenio Giani – è abituata a guardare al Mediterraneo come un’unica frontiera di pace e le città bagnate dal Mare nostrum sono porte di accoglienza, dialogo, coesione sociale. Per questo la voce delle città di mare, tesa sempre alla costruzione di reti e relazioni, dovrebbe essere sempre tenuta in grande considerazione. Sono molto contento di poter partecipare a questo evento promosso dalla Comunità di Sant’Egidio e che si tenga in luogo come Livorno, che da sempre costituisce espressione autentica dell’anima toscana fondata sulla pace e sul dialogo tra i popoli e fra le religioni”.“In un momento così delicato a livello globale – spiega l’assessora alle Relazioni Internazionali del Comune di Livorno Barbara Bonciani –  sia nell’area del Mediterraneo, per via dell’inasprimento delle diseguaglianze economiche e sociali che per gli effetti dei cambiamenti climatici, sia anche per le guerre, Medì permette di dare un po’ di respiro a una riflessione di coraggio, di forte cittadinanza, di forte solidarietà, di speranza di costruzione di relazioni in futuro.Da dieci anni, grazie alla Comunita di Sant’Egidio, Medì è uno spazio propulsivo di costruzione di pace e relazioni fra città del Mediterraneo . Un appuntamento sentito e partecipato dalla nostra cittadinanza; non è un caso che Medì abbia trovato casa a Livorno, città senza muri e senza ghetto”.

INFO e prenotazione posti: santegidiolivorno@gmail.com