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Allarme Caritas
A causa del Covid-19 cresce la povertà in Italia, ma crescono anche gli aiuti da parte della Chiesa. E’ salita a 224,9 milioni la somma degli interventi diretti della sola Cei per far fronte all’emergenza Coronavirus. Una somma alla quale bisogna aggiungere gli interventi delle singole diocesi e di tutte le altre componenti del mondo cattolico e soprattutto i fondi che già normalmente vengono destinati alla carità ogni anno in tutta Italia. Nel 2019, ad esempio, sono stati 285 i milioni di euro impiegati per questa finalità. Il che porta il totale dei soli interventi Cei alla ragguardevole cifra di 509,9 milioni di euro. Vediamo di riepilogare qui di seguito i principali interventi, dato che è praticamente impossibile elencarli tutti.
Povertà in crescitarispetto al periodo di pre-emergenza coronavirus. È il dato allarmante che risulta da una prima rilevazione condotta a livello nazionale su 70 Caritas diocesane in tutta Italia, circa un terzo del totale. Soprattutto vengono segnalati problemi di occupazione/lavoro e in genere economici. Il 75,7% di esse segnala anche un incremento dei problemi familiari, il 62,8% di quelli d’istruzione, il 60% di salute, anche in termini di disagio psicologico e psichico, e in termini abitativi. Vengono poi indicati anche nuovi bisogni, come quelli legati a problemi di solitudine, relazionali, anche con risvolti conflittuali, ansie e paure, disorientamento e disinformazione. Cresce anche la domanda di orientamento riguardo all’accesso alle misure di sostegno, anzitutto pubbliche, messe in campo per fronteggiare l’emergenza sanitaria, di aiuto nella compilazione di queste domande e la richiesta di dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, etc.), che sono già stati distribuiti a circa 40.000 beneficiari.
224,9 milioni di euro stanziati dalla CeiE’ la cifra complessiva finora stanziata dalla Cei, con fondi provenienti dall’8xmille. Questo in particolare il dettaglio delle destinazioni, a partire dalla più recente.Altri 2 milioni e 400mila euro a beneficio di altre 5 realtà: la Fondazione Papa Paolo VI di Pescara, la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia); la Provincia Lombardo-Veneta Fatebenefratelli, e l’Istituto Figlie di San Camillo, nelle cui strutture sanitarie Covid-19 (a Roma, Treviso, Trento, Cremona e Brescia), con 321 posti letto a disposizione, sono operative 89 suore e circa 2 mila dipendenti laici; e della Provincia Religiosa sostenere persone e famiglie in situazioni di povertà o di necessità, enti e associazioni che operano per il superamento dell’emergenza provocata dalla pandemia, enti ecclesiastici insituazioni di difficoltà.
6 milioni di euro stanziati il 3 aprile finalizzati all’aiuto dei Paesi africani e di altri Paesi poveri. Gli aiuti saranno distribuiti attraverso il Servizio per gli interventi caritativi a favore dei Paesi del Terzo Mondo e la Caritas Italiana.sono andati – su suggerimento della Commissione episcopale per la Carità e la Salute – a favore della Piccola Casa della Divina Provvidenza – Cottolengo di Torino, dell’Azienda ospedaliera “Cardinale Giovanni Panico” di Tricase, dell’Associazione Oasi Maria Santissima di Troina e dell’Istituto Ospedaliero Poliambulanza di Brescia. I tre milioni del 30 marzohanno raggiunto la Fondazione Policlinico Gemelli, l’Ospedale Villa Salus di Mestre, l’Ospedale Generale Regionale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Ba).
10 milioni di euro sono stati assegnati alle 220 Caritas di tutta Italia il 13 marzo. E’ stato uno dei primissimi interventi dopo le misure di contenimento del contagio adottate da governo italiano. I fondi sono serviti per gli interventi più urgenti, territorio per territorio, dando priorità a forme di sostegno economico destinato alle famiglie già in situazioni di disagio, all’acquisto di generi di prima necessità per famiglie e persone in difficoltà (viveri, prodotti per l’igiene, farmaci), ad attività di ascolto (es. numero verde diocesano) destinate ad anziani soli, persone fragili e al mantenimento dei servizi minimi per le persone in situazione di povertà estrema: mense con servizio da asporto, dormitori protetti.
500mila euro per il Banco Alimentare, stanziati sempre il 13 marzo. Questa somma ha dato ossigeno nei primissimi giorni dell’emergenza coronavirus alle attività della rete che comprende 21 Banchi in tutta Italia e se servono le oltre 7.500 strutture caritative accreditate, le quali a loro volta sostengono circa un milione e mezzo di persone.
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