Italia in cima al podio

(Bruxelles) Nel 2018 erano circa 15 milioni i giovani, tra i 20 e i 34 anni in Europa, che né lavorano né studiavano, i cosiddetti Neet. La cifra corrisponde alla proporzione di un giovane su sei, il 16.5% della popolazione giovanile. È Eurostat a dirlo oggi, mostrando una tabella impietosa sulle situazioni nazionali: l’Italia ha l’oro su questo triste podio, con una percentuale di Neet del 28,9%, seguita dalla Grecia che ne ha il 26,8%. Poi ci sono la Bulgaria (20,9%), la Romania (20,6%), la Slovacchia (20%) e la Spagna (19,6). Sopra la media europea sono ancora Croazia, Francia, Cipro e Ungheria, mentre i Paesi più virtuosi sono la Svezia con solo l’8% di Neet, i Paesi Bassi (8,4%), Lussemburgo e Malta (intorno al 10%), Austria e Danimarca (tra il 10 e l’11%). In questa preoccupante situazione del mondo giovanile c’è un ulteriore dato preoccupante, secondo cui sempre nella fascia 20-34, le donne che nel 2018 non studiavano né lavorano in Europa sono state il 20,9%, mentre gli uomini il 12,2%. In Italia, il dato scorporato rispetto al genere, parla di 34,2% di ragazze rispetto al 23,8% di ragazzi che l’anno scorso non hanno avuto opportunità di lavoro né di studio o formazione.