L’appuntamento di confronto sulle tematiche dell’anno pastorale

Due impegnative tematiche sono state affrontate nel Convegno Ecclesiale Diocesano che si è tenuto Domenica 2 ottobre nella Chiesa di Sant’Andrea: la Giornata Missionaria e la  “Dimensione sinodale del Popolo di Dio” in conformità del cammino sinodale  delle Chiese in Italia, voluto da Papa Francesco. La Giornata Missionaria fa infatti riferimento alle parole del Papa  espresse  in “Di me sarete testimoni” in cui dice che ogni cristiano è chiamato ad essere missionario e testimone  di Cristo e che l’identità della Chiesa è quella di evangelizzare.

L’incontro è stato aperto da Elisa Di Marco, della Segreteria della Pastorale giovanile che ha interpretato una canzone da lei eseguita al festival cattolico di Sanremo. Si è poi proceduto all’adorazione. La lettura era quella del Vangelo di Luca (10, 38-42) dove si mette in rilievo l’incontro di Gesù con Marta e Maria.

Dopo il canto Pane del Cielo, il Vescovo, Mons. Simone Giusti, ha detto che Maria è “l’icona” che ci accompagna in questo anno sinodale, un anno di ascolto della Parola del Signore come ha fatto Maria. L’ascolto, lo Shemà Israel, dobbiamo imparare come farlo, per questo si apriranno dei  “centri d’ascolto” per tutti i referenti al sinodo. Intanto per venerdì 14 è prevista l’agorà per i giovani, che insieme ad altre iniziative rappresenta un luogo importante d’incontro per i ragazzi, un luogo di ascolto e di confronto sulla fede.

Durante la preghiera sacerdoti e laici hanno introdotto gli argomenti dei sei laboratori del Convegno:

1) Il Sinodo per l’Italia, il secondo anno di ascolto, si è chiesto al Signore “… insegnaci la via da seguire e come dobbiamo percorrerla….”

2) La riforma della Chiesa sono le opere di misericordia.  “….Aiutami Signore a far sì che il mio cuore sia misericordioso …

3) La ministerialità.  “…dove mi porti Signore? Dammi il coraggio di partire….4) Gesù è con i deboli a sostegno dei giovani quarantenni “… Signore dammi la fortezza di impegnare tutte le mie facoltà e risorse…”

5) Gesù compagno di strada ai giovani nella ricerca della propria vocazione. “…Falli partecipi della tua sete di universale Redenzione….”

6) Vivere da Fratelli Tutti. “…Dio solo basta a se stesso , egli però preferisce contare su di te….”

Questa prima parte dell’incontro si è conclusa con la benedizione del Vescovo e con il canto: Andate per le strade.

Il Vescovo ha poi parlato della scuola vescovile ai ministeri laicali e ha invitato i ministri straordinari dell’eucarestia a diventare ordinari possibilmente anche a diventare accoliti e diaconi. Quindi don Lorenzo Bianchi che dirige la Scuola vescovile ha detto che gli attuali frequentatori sono 28, un numero sicuramente significativo e ha aggiunto che “la loro vocazione è preziosa”.

Don Severino Dianich, teologo di fama nazionale, ha affrontato il tema: La Chiesa mistero di comunione. Il cammino sinodale -ha esordito- si deve basare sul reciproco ascolto e “sull’accoglienza affettuosa” come Gesù faceva con i suoi amici a Betania. Ma per poter “andare a Betania” bisogna creare degli strumenti, dei “cantieri” in cui si realizzi una chiesa accogliente che possa aiutare chi alla Chiesa vuole venire, c’è quindi la necessità di “progettare” la Chiesa del futuro osservando “i bisogni del mondo”. Si deve dare forza al bisogno dell’uomo che è quello “della fede” in Dio e in Gesù Cristo, perciò “noi cristiani dobbiamo aiutare a credere”.

Dobbiamo continuare ad ascoltare, ad orientare l’ascolto su cosa vogliamo portare all’attenzione, questa è la novità che lo Spirito chiede all’uomo d’oggi. Si tratta di capire cosa dobbiamo fare per il futuro. Su chi fare riferimento? Risposta: su coloro che vivono la vita normale della nostra società, la vita reale di un medico, di un operaio, di un professore. La “scelta missionaria” è la grande sfida della Chiesa d’oggi. Oggi i missionari non sono quelli che operano in Africa o in altri paesi del mondo. Oggi i missionari siamo noi! Basta uscire di casa o anche in casa! Questa è la Chiesa del futuro di cui prendere consapevolezza, perché spetta a noi “il dovere” di comunicare, di trasmettere, la fede. La società cristiana del passato è finita! I cristiani devono essere missionari a partire dalla propria comunità. Chi ascoltare? Chi non ha fede, chi l’ha abbandonata. Questo è oggi l’impegno dei “fedeli laici” che vivono nella realtà del mondo. Dunque il futuro della Chiesa si deve trovare al di fuori di essa, i laici devono interrogarsi su come comunicare la fede a chi non crede, spetta a loro (a noi!) raccogliere dalle esperienze vissute la forza per proseguire un cammino su prospettive nuove.

Al termine della relazione, i presenti al convegno si sono poi divisi nei sei laboratori, per un confronto sui temi specifici.

Guarda le immagini del convegno scattate da Antonluca Moschetti

https://photos.app.goo.gl/ZzHbnUm833mxZXPeA