Diocesi
Nell’anno del Sinodo
Il convegno ecclesiale di quest’anno sarà incentrato sul cammino sinodale della Chiesa italiana ed in particolare sul tema dell’ascolto. “Un ascolto vero e profondo che si preoccupa non di trovare la risposta immediata, ma di lasciarsi provocare e ferire dalla domanda – come si sottolinea nelle indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana – quell’ascolto che cerca di trovare nel linguaggio dell’altro punti d’aggancio più che di scontro e di individuare le questioni profonde su cui dialogare; quell’ascolto che si lascia anche colpire da valutazioni ingiuste: questo metodo sinodale ci espone come Chiesa, quasi ci disarma. È il momento di curare più la modalità dell’ascolto che i contenuti dell’annuncio, i quali pure dovranno emergere con chiarezza nelle successive fasi del Cammino sinodale. In questa fase risuonano due esortazioni di Gesù, che prendo dal Vangelo di Luca: “non preoccupatevi del come e del che cosa risponderete a vostra difesa, o di quello che direte; perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento stesso quello che dovrete dire” (Lc 12,11-12); “Fate attenzione dunque a come ascoltate” (Lc 8,18). È molto promettente il fatto che tutte le sintesi diocesane, nessuna esclusa, registri il desiderio che lo stile sperimentato nel reciproco ascolto sinodale, specialmente attraverso il metodo della “conversazione spirituale” a partire dalla parola di Dio, diventi stile permanente delle comunità. La lettura delle sintesi diocesane, che ciascuna Chiesa locale sta valorizzando anche come “mappa” per verificare e riorientare le proprie scelte pastorali, ha suscitato la proposta di adottare come icona biblica, per questo secondo anno di ascolto, l’incontro di Gesù con Marta e Maria nella casa di Betania (cf. Lc 10,38-42). L’episodio lucano può servire anche da griglia per leggere insieme i contenuti emersi e, forse, può aiutare a individuare le priorità su cui proseguire l’ascolto: “Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta».”[1]
Ore 15,30 Accoglienza nella Chiesa di Sant’Andrea
Ore 15.45 Veglia di Preghiera Missionaria sul testo di Lc.:10,38-42
Ore 16.30 La dimensione sinodale del popolo di Dio. Meditazione del teologo don Gianfranco Calabrese
Ore 17.00 Suddivisione per aree tematiche:
Un’agenda di “temi di ricerca” per il Cammino sinodale della Diocesi di Livorno. Il Coraggio di cercare, di aggregare, di coinvolgere: c’è bisogno di ognuno, la carità coinvolge e compensa.
1) Il Covid ha svuotato le parrocchie e le Chiese: nulla sarà più come prima
Per i referenti parrocchiali del Sinodo
Coordina la Commissione Sinodale Diocesana
2) La riforma della Chiesa sono le opere di misericordia
Per i membri delle Caritas Parrocchiali
Coordina la Caritas Diocesana
Una Chiesa “ospedale da campo”, ricca di poveri nella propria comunità e in ascolto di tutti, non assistenzialistica ma paterna. Dal curare al prendersi cura.
3) La ministerialità
Per gli iscritti alla SVM, per le congregazioni femminili e le consacrate diocesane.
Coordina l’Equipè della SVM
I ministeri istituiti e la loro apertura alle donne.
L’Azione Cattolica, singolare forma di ministerialità laicale”
4) Gesù è con i deboli: a sostegno dei giovani quarantenni
Per gli animatori della pastorale familiare
Coordina l’Ufficio di Pastorale Familiare
Molti giovani genitori alla prese con la vita matrimoniale e la sfida educativa dei figli sono in difficoltà. Occorre avere verso di essi uno stile accogliente e non giudicante. Ovvero mettersi accanto a loro aiutandoli a fare il loro cammino con Dio non necessariamente con noi. Un grande pedagogista brasiliano, Rubem Alves, diceva che insegnare per insegnare è un dispendio assurdo. Il vero maestro è colui che conosce l’arte di risvegliare la fame, di accendere il desiderio. Al centro del vero insegnamento sta il verbo latino ” affectare”, desiderare con ansia, seguire ciò che si desidera. Ogni esperienza di apprendimento inizia da un’esperienza affettiva. È la fame che poi mette in moto la macchina del pensiero e la volontà di apprendere.
5) Gesù compagno di strada ai giovani in ricerca della propria vocazione
Per gli educatori e animatori della Pastorale dei ragazze dei giovani, in primis IRC
Coordina: PG, CDV, Ufficio Scuola.
6) Vivere da “Fratelli tutti”
Per gli animatori missionari, gli attori dell’Ecumenismo, gli operatori di pace.
Coordina: Ufficio Missionario, Ufficio per l’Ecumenismo, Ufficio Migranti.
[1] Dalla relazione di Mons. Erio Castellucci all’Assemblea della CEI 2022.