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Le religiose ed i religiosi d’Italia: come comportarsi
I religiosi e le religiose sono sempre stati nella storia in prima linea accanto ai sofferenti, specialmente nelle varie epidemie; siamo certi che la dedizione non verrà meno in questo momento delicato della vita del nostro Paese, garantendo la preghiera di intercessione per i malati, per coloro che sono in “quarantena”, per la paura che attanaglia la vita di molti, le difficoltà di tanti lavoratori e di tanti anziani, come anche assicuriamo la preghiera di lode e di ringraziamento per tutti gli operatori sanitari, le forze dell’ordine e del volontariato che stanno testimoniando abnegazione e grande professionalità. Vogliamo assicurare che le nostre comunità religiose sono dinanzi a Dio per tutti. E’ questa la nostra prima missione oggi.
La limitazione del servizio pastorale e, in particolare, della celebrazione della Santa Messa con concorso di fedeli rappresenta un evento eccezionale ed è causa di sofferenza, tuttavia crediamo che questa obbedienza civica ed ecclesiale narri l’atto della nostra estrema responsabilità. Assicuriamo, tuttavia, che ogni santa Messa celebrata nelle cappelle interne delle nostre comunità rappresenti il segno della comunione e della fede di tutto il popolo di Dio e con tutta la comunità ecclesiale e civile.
Per queste ragioni chiediamo che tutti i Religiosi/e in Italia si attengano scrupolosamente a quanto richiesto dai Decreti del Presidente del Consiglio, dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalle Conferenze Episcopali regionali.
In particolare:
a) si sospendono tutte le attività delle nostre Conferenze CISM ed USMI, a livello nazionale, regionale e diocesano, almeno fino al 3 aprile p.v.;
b) si invitano i Superiori/e Maggiori a sospendere tutte le attività di animazione delle Province religiose (consigli locali o regionali, esercizi spirituali, corsi di formazione, etc.);
c) si limitino le attività didattiche e formative dei nostri Seminari e/o Case di formazione attenendosi alle norme generali dei Decreti e quelle stabilite dalla CEI (CEI, Orientamenti per i Seminari ed emergenza sanitaria, Roma, 11/03/2020);
d) le consorelle e i confratelli anziani siano preservati, nel limite del possibile, da contatti esterni alla comunità;
e) il personale esterno che lavora nelle nostre strutture/opere adempia scrupolosamente alle indicazioni suggerite dai Decreti e sia monitorato dai responsabili delle comunità;
f) i religiosi sacerdoti celebrino l’Eucaristia nelle cappelle interne della comunità, rispettando le norme poste dal Decreto del Presidente del Consiglio; si adoperino perché non manchi nei loro territori, nel limite del possibile, la trasmissione della santa Messa e di altri momenti liturgici tramite i mezzi di comunicazione sociale;
g) la comunità religiosa custodisca i momenti di preghiera conventuale (Lodi, Vespri, etc.) perché il popolo di Dio non venga privato del segno orante della comunità cristiana;
h) i Rettori dei Santuari, guidati pastoralmente dai religiosi, osservino con attenzione le disposizioni emanate dal Presidente del Consiglio, dalla CEI e dalle rispettive Conferenze Episcopali regionali;
i) si tengano aperte le chiese e si garantisca la preghiera personale dei fedeli (tenendo conto dello spirito del Comunicato della Presidenza CEI del 12/03/2020 e delle sue possibili attuazioni nelle Chiese particolari); le chiese ufficiate dai religiosi/e suonino le campane per l’Angelus al mattino, a mezzogiorno e a sera come richiamo comunitario alla preghiera.
Carissimi/e Superiori/e Maggiori, mentre raccomandiamo di comunicare immediatamente queste disposizioni alle rispettive comunità, affidiamo al Signore misericordioso il cammino esodale che siamo chiamati a percorrere insieme. La Vergine Maria benedica i nostri giorni e la nostra gente.
Madre Yvonne Reungoat, fma P. Luigi Gaetani, ocd
Presidente Nazionale USMI Presidente Nazionale CISM