Diocesi
L’Unità è possibile solo in Cristo e se seguiamo insieme la stella
Anche quest’anno dal 18 al 25 Gennaio i cristiani di tutto il mondo, appartenenti a diverse tradizioni e confessioni, si riuniscono per pregare per l’unità della Chiesa. La data fu proposta nel 1908 da Paul Wattson, perché compresa tra la festa della cattedra di san Pietro e quella della conversione di san Paolo. Il sussidio di preghiera e la celebrazione ecumenica di quest’anno sono stati preparati dal Consiglio delle Chiese del Medio Oriente. La scelta è caduta sul tema: “In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per adorarlo” (Mt2,2). Di fronte all’attuale crisi sanitaria internazionale, in una regione del mondo in cui i diritti umani sono sistematicamente calpestati da ingiusti interessi politici ed economici, e che patisce le conseguenze sul piano economico e materiale, della terribile esplosione che ha devastato Beirut il 4 agosto del 2020, il gruppo ecumenico locale, ha moltiplicato gli sforzi per redigere i testi che in tutto il mondo cristiano vengono letti e meditati per questa Settima di Preghiera per l’unità.
E anche a Livorno proprio su questi testi, le confessioni cristiane hanno dato luogo alla giornata introduttiva, ritrovandosi alla Chiesa Valdese. Purtroppo il Covid ha limitato la partecipazione ad alcuni membri, specie della Chiesa Ortodossa Romena, molto colpita dalla pandemia.
Dopo il saluto iniziale del Pastore Valdese Daniele Bouchard e la lettura dei brani Scritturistici da parte dei membri delle varie confessioni cristiane, Thomas Hagen della Chiesa Battista, ha condiviso la propria meditazione.
Focalizzando l’attenzione sulla stella che guida i Magi verso Betlemme possiamo vedere in essa un invito rivolto sia al singolo che alla comunità. C’è chi ritiene che questo racconto di Matteo sia una parabola per confermare che Gesù è il Messia atteso e la stella realizza la profezia di Balaam nel libro dei Numeri.( Lo vedo, ma non ora; lo contemplo, ma non vicino: un astro sorge da Giacobbe, e uno scettro si eleva da Israele» (Numeri 24:17).
Ci sono stati molti tentativi anche di spiegare questo fenomeno fisico veramente accaduto. Pertanto possiamo dire che se veramente é accaduto, esso ha spinto i magi a cercare questo personaggio. Come mai tanto interesse per questo re? I magi avrebbero interpretato questo segno come la fine di un vecchio ordine mondiale e l’inizio di un nuovo ordine. Possiamo anche vedere i magi come un cammino per ognuno di noi. In ogni epoca e luogo la parola di Dio illumina. Come la stella per i magi la parola illumina e fa capire all’uomo l’invito ad un incontro. Nelle religioni ci sono esempi di questa chiamata. Abramo ne è un esempio. Già aveva avuto questo invito e pur nella cultura del tempo, anche quando deve offrire il sacrificio di suo figlio Isacco, manifesta la fiducia totale in Dio. Molti di noi che frequentano le Chiese, seguono la fed,e ma non seguono la stella e non seguono Gesù fino a dargli la loro vita. Spesso offrono doni ma non nella propria sostanza. La stella dei magi è un invito a tutti i cristiani a seguire quella luce accesa dentro di noi. Il viaggio dei magi era lungo e faticoso. Anche per noi seguire la stella per scoprire Gesù è un percorso difficile, perché dobbiamo scavare dentro, ma c’è anche chi rimane attaccato alla superficie e alle apparenze per non intaccare la propria fede. “L’Unità è possibile solo in Cristo e se seguiamo insieme la stella pur partendo da punti diversi, dobbiamo camminare per convergere in Lui. Gli eventi ultimi hanno messo a nudo tutte le nostre debolezze, molti non hanno dissuaso gli altri ad usare le armi. Può essere anche oggi che la stella ad illuminare le chiese in questo momento affinché i cristiani si adoperino per il diritto e la giustizia, la pace e il bene comune dando testimonianza dell’unità di tutto il creato e della vera luce”.