Nessuno muore di carestia, ma si muore per la mancanza di amore

Fin dall’inizio della guerra siriana, il Libano ha ospitato i rifugiati siriani, il cui numero è attualmente di 1,5 milioni registrati, più mezzo milione circa di irregolari. Il loro rientro in Siria è notevolmente ritardato dall’estremo prolungarsi del conflitto iniziato ormai 9 anni fa. Su tutta la popolazione pesa la svalutazione della moneta libanese rispetto al dollaro, che sta causando un continuo aumento dei prezzi fino al loro raddoppio.

4 anni di cucina a DamourLa nostra associazione “Oui pour la Vie” si impegna ad aiutare i più poveri indipendentemente dalla loro appartenenza religiosa o provenienza, principalmente offrendo loro gratuitamente del cibo. In questo mese scadono i 4 anni da quando a Damour è stata allestita una cucina interamente gestita dai volontari. Ringraziamo Dio e tutti coloro che la sostengono e fanno pubblicità per noi.

CoronavirusI nostri volontari di Oui pour la Vie, compresi gli islamici, hanno sentito di chiedere alla Madonna di Fatima e a San Charbel, patrono del Libano, la grazia di preservare dal contagio i poveri che assistono, il Libano e l’Italia. Per questo offrono la loro preghiera e particolare rinunce a sostegno dei poveri. Si chiede a tutti di partecipare.

La famiglia di Aicha aspetta una nuova nascita. I piccoli Ahmad, Moustapha e Bassel vogliono chiamarlo Amir (principe in Arabo) mentre Yasmine e Bayan preferiscono il nome Fares (cavaliere in Arabo). Si aspetta la nascita tra qualche giorno. Tutti i bambini sono molto contenti e l’attendono con impazienza. Quando si dice loro che sarà difficile avere un nuovo nato con loro, perché’ tutti vivono in una sola stanza, rispondono insieme che non è un problema, ma che al contrario aiuteranno la mamma a prendersene cura.Una coppia di anziani bisognosi, Nohad et Elias, senza bambini, ricevono i pasti gratuitamente dalla nostra cucina compresi frutta e succhi di frutta (quando disponibili) e hanno condiviso i loro pasti anche con i manifestanti che da 4 mesi occupano le piazze libanesi. Da un po’ di tempo hanno instaurato una buona relazione con una famiglia islamica.La signora Nohad, venendo a ritirare il cibo alla cucina, ci confidava: “E’ vero che quello che si dona agli altri, corrisponde solo agli “spiccioli della vedova al Tempio” (racconto del Vangelo), ma è tutto quello che possiamo fare. Mangiare meno, ma amare di più: questo è il messaggio di Gesù. Nessuno muore di carestia, ma si muore per la mancanza di amore.Essere cristiani, vuol dire amare, donarsi, sacrificarsi, ma sempre con un sorriso”.

Per testimonianze in Italia tel 333/5473721. pdamianolibano@gmail.cominfo@ouipourlavielb.com per poter confermare il ricevimento dell’offerta.