Condividere il proprio talento per fare capolavori

Troppe persone “pontificano” dai balconi senza offrire il loro contributo alla costruzione della città terrena. È una tentazione sempre più diffusa quella di chiudersi nel proprio mondo ovattato di certezze “fregandosene” di quello che accade fuori. Troppe persone si sono sedute in panchine comode che li hanno resi pigri e isolati. Altre sono state messe in panchina escluse e  deluse da “leader” opportunistici e parolai. Spesso si sono valorizzate persone da cui ci aspettavamo una restituzione di impegno civico maggiore. Invece una volta raggiunto il loro prestigio sociale e lavorativo hanno deluso le aspettative. Altre volte si sono “foraggiate” persone per bene ma “mediocri” nel loro operare, che non potevano certo fare “cose grandi”. Ma non possiamo essere avvolti dal pessimismo, abbiamo necessità di rinvigorire questi tempi dell’incertezza e del “rifugio in sé stessi”. Persone desiderose di condividere i propri talenti ci sono sempre state e ci sono ancora. Devono essere individuate attraverso un lavoro continuo di ascolto e di ricerca. Quante persone nella storia hanno avuto il dono di essere state chiamate ed hanno positivamente risposto facendo delle loro vite e di quelle degli altri dei capolavori! Almeno la Chiesa torni ad ascoltare profondamente e a chiamare “per nome”, coltivando i talenti! Allora la messe sarà abbondante e tanti “operai” saranno pronti a offrire il loro contributo per l’edificazione di città fondate sul con-vivere, sul “vivere bene”! Forte sarà il desiderio, finalmente, di “scendere dai balconi”!