La religiosità popolare in Argentina

Dopo due anni dì pandemia, il Serra Club ha ripreso a fare gli incontri in presenza e l’inizio dell’anno sociale lo ha tenuto presso la Parrocchia di Santa Lucia. Il tema proposto riguarda la Fede nell’America Latina presentata dal parroco don William Bianco che è originario di quella terra. Padre William dopo il seminario è stato nominato parroco in Argentina per dodici anni in due parrocchie distanti l’una dall’altra 12 Km e successivamente è stato destinato ad altre due, distanti fra loro 19 km. Agli inizi degli anni 2000, il vescovo Coletti lo ha chiamato a Livorno e ora sono quasi 20 anni che è nella nostra diocesi. Da un anno è stato nominato parroco a Santa Lucia. Don Willy, cosi solitamente i fedeli lo chiamano, ha presentato la propria terra d’origine, l’Argentina che è una grande regione colonizzata dagli spagnoli e portoghesi prima e dagli italiani poi,  i quali si sono stabiliti all’interno all’interno del Paese specie per dedicarsi all’agricoltura nella Regione della Patagonia.

Papa Francesco di origine piemontese anche lui è nato in quella regione. Una caratteristica di questa nazione è l’essere europeizzante e molte tradizioni indigene si sono perse durante la colonizzazione. Il 92% della popolazione è cristiana e il 70% cattolica. Il culto religioso rappresenta uno stile di vita in tutta l’America latina. La religione ufficiale è quella cattolica ed è la pietra miliare della religiosità ma non va trascurato quello che è un aspetto particolare della fede argentina: la religiosità popolare. Benedetto XVI che conosceva bene questa realtà, in un documento invitava a rispettare questa religiosità. Molti non frequentano assiduamente la Messa ma sono molto legati ai santuari tanto da fare a piedi pellegrinaggi con lunghe camminate che coprono le grandi distanze. Ad esempio la devozione a San Gaetano patrono del pane e del lavoro è molto diffusa tanto che durano 20 giorni le celebrazioni. Quindi non si tratta di togliere queste abitudini, ma bisogna curare l’aspetto della fede autentica. Ci sono anche personaggi che non sono santi canonizzati ma venerati per eventi miracolosi. E’ il caso della Defunta Correa alla quale e’ stato dedicato un santuario. Narrare la sua storia forse ci aiuta meglio a comprendere questo aspetto singolare A 1.160 chilometri da Buenos Aires e 63 chilometri dalla città di San Juan si trova la città di Vallecito con l’unico santuario di pellegrinaggio di Difunta Correa.

La tradizione locale narra che nell’anno 1835 quest’area dell’Argentina fu coinvolta in una guerra civile e che un giovane di nome Baudilio Busts fu portato con la forza a combattere nella città di Rioja. La moglie di Baudilio, Maria Antonia Deolinda Strap, fu lasciata sola nel villaggio di San Juan. Morto il marito, prende il figlio piccolo e inizia a camminare per 63 Km da San Juan a Rioja, ma muore per la sete e l’esaurimento lungo la strada. Alcune ore più tardi gli abitanti del villaggio locale videro uccelli circondare una piccola collina e trovarono il corpo della donna morta con il figlio ancora vivo al suo seno. La donna fu sepolta e la tomba divenne presto luogo di diversi miracoli. Nel corso degli anni la tomba è stata contrassegnata con una cappella e da allora è diventato un santuario meta di pellegrinaggi. Durante l’anno vengono organizzate diverse feste e molte migliaia di pellegrini lasciano espressioni della loro devozione con un sorprendente assortimento di oggetti personali, motociclette, automobili, vestiti, gioielli, elettrodomestici da cucina, guanti da boxe, targhe, statue, giradischi e una grande varietà di altre cose. Ogni Pasqua più di 50.000 persone arrivano per la celebrazione del Festival Nazionale del camionista. Inoltre, l’1 e il 2 novembre vi è un altro importante pellegrinaggio dove grandi folle di pellegrini visitano il santuario per chiedere salute e amore, il recupero di oggetti o animali smarriti, e per rendere omaggio alla memoria di Maria Antonia Deolinda Strap. Cosi pure non vengono trascurati in altre località gli aspetti devozionali quali la benedizione del pane, delle rose, della terra perché porti i frutti.

La religione come abbiamo visto permea la vita di questa nazione e non è pensabile festeggiare il santo patronale senza processione. Per taluni e l’unica occasione per stare vicino alla Chiesa. Lo Stato addirittura ha aggiunto nel calendario civile alcune feste religiose e ad esempio, la festa dell’Immacolata che da noi si festeggia l’8 dicembre, lì ha la durata di due giorni. L’elezione di Papa Francesco, non ha cambiato niente all’interno della Chiesa Argentina e questo conferma che quanto precedentemente dichiarato nel documento per l’America Latina firmato da papa Benedetto la pietà popolare deve essere vista come la fondante presenza dello Spirito e dell’amore di Dio.