Droga

 “In Italia c’è una strage di giovanissimi che arricchisce i trafficanti di stupefacenti. Avevano tutte 16 anni, Alice trovata senza vita nel bagno della stazione di Udine, Carmela in una casa popolare del Catanese, Desirée morta dopo aver assunto sostanze ed essere stata violentata in uno stabile degradato di San Lorenzo a Roma”.

Don Luigi Ciotti nel suo libro “Droghe, storie che ci riguardano”, fotografa un’Italia che cambia. Dove l’età del primo incontro con hashish o cocaina, oppio o amfetamine è in media a 14 anni, tra gli europei gli adolescenti italiani sono tra i primi posti per consumo di droghe legali e illegali. E dove il numero dei morti da tre anni ha ricominciato a salire, 334 nel 2018, e ci sono più tossicodipendenti in carcere che in comunità.

Sos droga tra i minorenni, la prima volta a 13 anni

DI CLAUDIA BRUNETTO E FRANCESCO PATANE’

Tutto questo accade mentre i nostri governi fanno “la politica dello struzzo tra cecità e demagogia, hanno approvato leggi proibizioniste invece di capire le differenze tra le varie sostanze e i motivi per cui i ragazzi le usano. Perché in quel modo cercano di riempire il vuoto di senso, di relazioni, di opportunità. Così il no alla droga è solo per campagne elettorali”, dice il fondatore di Libera e del Gruppo Abele, da 50 anni in trincea.

CRONACA

Sempre più morti per droga in Italia: 334 vittime nel 2018 (+12,8%)

Che nelle pagine ricche di dati e statistiche, analizza un’Italia dove diminuiscono gli operatori dei Serd, dove i nuovi policonsumatori restano sconosciuti ai servizi, in una presunta normalità quotidiana così facile da ignorare. Tanto che solo 11 mila su 130 mila pazienti avevano tra i 15 e 24 anni nel 2018, mentre i dati dell’ultimo studio europeo parlavano di 800 mila adolescenti che avevano consumato droghe nell’ultimo anno, 400 mila nell’ultimo mese di cui quasi 100 mila cocaina. E nel libro sono gli stessi nuovi consumatori a raccontare le loro storie.